“7-bis. A decorrere dall'anno 2014 la tassa di concessione governativa prevista per la licenza di porto di fucile, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641 è incrementata del 100 per cento”. È il testo di un pericoloso emendamento alla legge di stabilità presentato dalla senatrice Loredana De Petris (nella foto) con Luciano Uras e Monica Cirinnà. Gli amabili senatori intendono insomma rastrellare denaro per la collettività proprio nelle tasche dei già tartassati cacciatori. Che oggi pagano 173,16 euro per il loro porto di fucile per uso caccia. Senza contare le altre tasse e gabelle che pagano tutti gli anni per vedersi maltrattati e vilipesi, e con la stagione sempre più sforbiciata dai ricorsi. Considerando che i cacciatori in Italia sono circa 700 mila, la nuova tassa raddoppiata a 346,32 euro (una tassa che non ha eguali in Europa) porterebbe nelle casse dello Stato oltre 24 milioni di euro. Bazzecole, in confronto, l'aumento a 15,5 euro per i detentori di Porto di arma lunga per difesa personale: sono circa 1.000.
La strategia non stupisce: dàlli al cacciatore, chissà che non smetta… La prima promotrice dell'emendamento, la De Petris (loredana.depetris@senato.it, twitter.com/PetrisDe), romana, alla terza legislatura, è presidente del gruppo misto (sinistra ecologia e libertà) ed è stata responsabile organizzativa dei referendum contro la caccia negli anni Ottanta. Il cagliaritano Uras (luciano.uras@senato.it, www.lucianouras.it), è sempre di sel, già consigliere della Regione Sardegna, la Cirinnà (monica.cirinna@senato.it, www.monicacirinna.it), romana, imprenditore di società agricola nel Grossetano e avvocato non più iscritto all'Albo, animalista e ambientalista di Legambiente, è del pd.
Oltre a consigliare ai senatori in questione di vergognarsi, invitiamo gli altri senatori di buon senso ad agire per impedire questo ladrocinio ai danni di una categoria abitualmente tartassata.