Come è noto, l'articolo 50 della Costituzione consente a tutti i cittadini di presentare petizioni al Parlamento "per chiedere provvedimenti legislativi o esporre necessità". Soprattutto in questi ultimi anni, l'uso delle petizioni si è molto intensificato, per i più disparati argomenti. Non poteva mancare, tra questi ultimi, anche l'utilizzo delle armi, uno dei più recenti esempi in tal senso è quello della petizione presentata lo scorso 16 luglio da parte del signor Cristian Stevanato, che ha chiesto al senato "che sia consentito l'uso delle armi per difendere l'incolumità propria e dei propri familiari". È singolare notare che lo stesso cittadino che nel 2013 invoca l'uso delle armi, tra l'altro, appena l'anno prima avesse chiesto, con un'altra petizione, "ai fini della riduzione del debito pubblico, l’aumento delle imposte su prodotti socialmente dannosi", tra cui ovviamente ricomprendere… le armi! Inutile dire che, finora, l'interesse che le petizioni di singoli cittadini riscuotono nelle aule del nostro Parlamento è, come dire, marginale.