La giunta regionale Toscana ha pubblicato una serie di raccomandazioni per coloro che effettuano la caccia in braccata, onde non favorire aumenti di contagi dovuti al Covid
La giunta regionale della Toscana ha pubblicato una serie di raccomandazioni per coloro che effettuano la caccia in braccata, onde non favorire aumenti di contagi dovuti al Covid. Oltre ad avere sempre dotazione di mascherina e igienizzante mani, ogni partecipante ha la proibizione di recarsi a caccia con sintomi influenzali. Evitare strette di mani, uso di bottiglie o bicchieri tra persone, sanificare mani e locali interessati dalle stesse persone. I ritrovi dovranno essere all’aperto e il caposquadra dovrà controllare che tutti indossino la mascherina e averne anche lui un certo numero nel caso in cui a qualcuno mancassero. Necessario anche assicurare il distanziamento nelle varie fasi e igienizzazioni nel caso di contatti. I cacciatori dovranno recarsi alle poste autonomamente, a piedi o in macchina, sempre con mascherina e al massimo in due persone per ogni macchina (guidatore davanti e passeggero dietro, in posizione opposta, con mascherina e finestrini aperti per il ricambio dell’aria). Per i recuperi eventuali, le funi dovranno essere impugnate in posizioni distanziate. L’eviscerazione dovrà essere trattata da una sola persona, magari alternandosi al lavoro con altri ma mai insieme. Anche il ritiro di eventuale carne dovrà essere fatto dal capocaccia dando la parte a una persona per volta del gruppo. Per chiarimenti più precisi prendere atto del comunicato ufficiale della stessa giunta regionale, che potete scaricare cliccando sull’allegato qui sotto. Indubbiamente consigliamo, oltre che attenersi alla massima scrupolosità delle norme per la propria salute e quella dei propri compagni, di cercare di non incrementare le mire animaliste che hanno già sottoposto al presidente del consiglio moltissime pressioni per chiudere tutta l’attività venatoria e per prima proprio la caccia in braccata. Per cui è nostro interesse rispettare le regole ed esserne responsabili per dimostrare che siamo maturi e non essere sottoposti a repressioni che troppi si augurano vengano prima possibile.