Fidc: il Tavolo nazionale sulla caccia sia paritetico

Federcaccia ha diramato un comunicato nel quale pone l’accento su alcuni aspetti dell’opera del Tavolo nazionale sulla caccia. Ecco il testo integrale: “All’inizio di una nuova fase operativa del Tavolo nazionale sulla caccia dopo la sospensione estiva, Federazione Italiana della Caccia confida nella lungimiranza del Presidente della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani

 

Federcaccia ha diramato un comunicato nel quale pone l’accento su alcuni aspetti dell’opera del Tavolo nazionale sulla caccia. Ecco il testo integrale: “All'inizio di una nuova fase operativa del Tavolo nazionale sulla caccia dopo la sospensione estiva, Federazione Italiana della Caccia confida nella lungimiranza del Presidente della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani, che lo ha insediato lo scorso novembre, e del coordinatore, l’assessore Dario Stefàno, per quella che continua a considerare una necessaria opportunità di confronto fra le parti sociali portatrici di interessi, quella agricola, ambientalista e venatoria, impegnate unitamente ai rappresentanti delle Regioni nel non facile compito di trovare soluzione positiva alle criticità messe all’ordine del giorno, che riguardano i danni all’agricoltura, i calendari venatori e le deroghe. Affinché queste opportunità, pur nelle difficoltà, possano consentire un risultato sostanziale e costruttivo, che rappresenti un significativo passo avanti nella gestione ambientale e faunistica del nostro Paese, è necessaria tuttavia una chiara e condivisa disciplina dei principi e delle regole che ispirano il lavoro del Tavolo. Federcaccia ritiene inoltre essenziale che il Tavolo tenga presente il principio della pariteticità delle posizioni, delle istanze e degli interessi dei diversi soggetti. Se sussisteranno queste condizioni e le istanze di tutti i soggetti, ivi comprese quelle del mondo venatorio, troveranno la giusta e dovuta considerazione, Federazione Italiana della Caccia non mancherà al proprio impegno offrendo il proprio contributo. L’auspicio è quello che vengano superate interpretazioni soggettive, dal sapore più politico e ideologico che tecnico amministrativo e scientifico, che hanno dato luogo nelle settimane scorse ad alcune espressioni assolutamente non necessarie – tantomeno utili – delle quali il Tavolo e il Paese non hanno bisogno e sulle quali occorrerà fare chiarezza”.