La mostra si inserisce nella serie di eventi che la Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici delle Marche organizza, ormai da anni, nella Rocca demaniale di Gradara, per farne meglio conoscere la storia e per valorizzarne la splendida immagine.
Una esposizione di armi trova a Gradara una naturale collocazione, in quanto la cittadina, con la sua rocca fu teatro di eventi bellici di notevole rilievo in età medievale e rinascimentale. Poi, armi e armature che avevano formato grandi armerie gentilizie furono in gran parte disperse, superate dalla storia e dall’evolversi della tecnica militare. Tali dispersioni sollecitarono la nascita di un appassionato collezionismo; sorsero raccolte generate dal desiderio di circondarsi di oggetti d’arte di specie particolare, finalmente rivalutati.
È un collezionismo che tocca l’apice nella seconda metà dell’Ottocento e che vanta nomi come Gian Giacomo Poldi Pezzoli, Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi a Milano, Federico Stibbert a Firenze, Ladislao Odescalchi a Roma, o Sir Richard Wallace a Londra, per citare solo alcune delle raccolte più famose.
La Rocca di Gradara dunque ospitò fino agli anni ’20 del secolo scorso le armi raccolte da Umberto Zanvettori, proprietario e restauratore dell’edificio, e poi acquistate dallo Stato italiano per il Museo di Castel Sant’Angelo a Roma, dove sono parte importante delle collezioni oplologiche.
Ora, in seguito all’accordo fra la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici delle Marche e la Soprintendenza speciale per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di Roma, da cui dipende Castel Sant’Angelo, grazie al generoso supporto anche economico della Banca di Credito Cooperativo di Gradara, le armi tornano, per essere restaurate ed esposte nella Rocca.
Iniziando con un primo gruppo di 135 pezzi, la collezione già Zanvettori, armi bianche manesche corte e lunghe, armi da botta e da lancio, armi da fuoco, armature complete e parti, scudi e difese per cavalcature, sia da combattimento, da caccia e da parata, occidentali ed orientali, potrà essere ammirata nel luogo per cui fu raccolta.
Parte delle armi, alla conclusione della mostra, dove è previsto un laboratorio didattico in cui i visitatori, un giorno alla settimana, potranno seguire dal vivo momenti degli interventi di restauro, resteranno in deposito prolungato a Gradara, testimonianza importante della storia della Rocca
Le armi Zanvettori tornano a Gradara
A Gradara la mostra ” Le Armi Zanvettori – La Collezione a Castel Sant’Angelo e alla Rocca di Gradara” (7 agosto 2011-5 febbraio 2012): la collezione ottocentesca di armi bianche manesche, da fuoco e armature medievali che fu di Umberto Zanvettori torna nella sua collocazione originale.