L’Auditorium del Centro San Filippo di Gardone Val Trompia (Bs) ha ospitato la presentazione del volume “100 anni di prove”, realizzato per festeggiare i traguardi raggiunti dal Banco nazionale di prova presieduto da Aldo Rebecchi. L’opera, 170 pagine, è il frutto delle ricerche eseguite e coordinate da Massimo Pagani, studioso del settore, coadiuvato da Carlo Camarlinghi, curatore del Museo delle Armi di Gardone Valtrompia. «Si tratta di commemorare in modo compiuto i cento anni del Banco di prova – ha spiegato il presidente Rebecchi – raccontando la sua storia e le sue prospettive per il futuro. Per questo abbiamo voluto un libro non agiografico, ma che spiegasse cosa è stato il Banco, offrendo anche strumenti di servizio utili a tutti». Nella prima parte del volume sono raccolti i testi con valenza storica e d’informazione circa le varie attività istituzionali. «L’obiettivo del Banco – prosegue il direttore Antonio Girlando – è quello di essere riconosciuto come sinonimo di qualità e sicurezza. Siamo i numero uno al mondo. E per la qualità e l’affidabilità possiamo vantare richieste di consulenza anche da oltre confine». La seconda parte raccoglie tutti i testi legislativi che riguardano il Banco dall’istituzione ad oggi, con tutte le attuali punzonature dei vari Banchi di prova nel mondo. E, per la prima volta, l’elenco di tutti i produttori italiani di armi e i loro marchi di fabbrica, dagli anni ’50 a oggi, a creare un vero e proprio «vademecum per i collezionisti – aggiunge Massimo Pagani – ma anche per i semplici curiosi». Il testo, in italiano e in inglese, pubblicato in due soluzioni grafiche, non verrà distribuito nelle librerie ma sarà acquistabile solo su prenotazione via mail all’indirizzo tiziana.dandrea@bancoprova.it, o via fax 030/891154. Costo del volume 36 euro più spese di spedizione.
Ormai il sigillo del Banco è diventato un vero e proprio valore aggiunto per le armi testate, ma anche motivo di «orgoglio» personale per il paese. «Oggi più che mai Gardone Valtrompia ha bisogno di mostrarsi non solo come “il paese delle armi”, ma soprattutto come vertice di una filiera d’avanguardia», conclude il sindaco Michele Gussago.
