Se non è anticaccia la trasmissione della Colò…

Condominio Terra, trasmissione televisiva di Licia Colò su Rai3, ha finora attaccato la caccia senza contraddittorio e senza mezzi termini (propalando anche belle falsità). La poverina, in calo di ascolti, sente minacciato il rinnovo e si scaglia contro la solita “lobby” venatoria che la vorrebbe “far fuori”.

E adesso i cacciatori devono vedersela con una nuova strategia anticaccia militante… in tv. Licia Colò in calo di ascolti con il suo programmino da dieci minuti Condominio Terra, per difendersi inventa una congiura contro di lei da parte della “lobby dei cacciatori”. A Mauro Spagnolo di Rinnovabili.it ha dichiarato che: “La motivazione della richiesta di escludere Condominio Terra, secondo quanto è in mia conoscenza, deriva dal fatto che ho preso delle posizioni intervistando ospiti che mi hanno sempre parlato tecnicamente di regole venatorie italiane ed europee. Non ricordo di aver mai detto cose terribili sui cacciatori, ma ho discusso in trasmissione di realtà oggettive come, ad esempio, la normativa che regolamenta gli accessi alle proprietà private o l’identità delle specie cacciabili. Insomma abbiamo trattato della normativa sulla caccia nel nostro paese”.

In realtà la Colò per parlare di caccia ha invitato sempre e soltanto dirigenti di movimenti dichiaratamente anticaccia, come la Lega anti vivisezione. Eppure il contraddittorio dovrebbe essere salvaguardato, in particolare dal servizio pubblico. “Il nostro è un programma che ha avuto inizio molti anni fa da una precedente trasmissione conosciuta con il nome Animali e Animali, che poi è cresciuta e si è trasformata in Condominio Terra”, ha spiegato ancora Colò a Rinnovabili.it. “Come si pensa io possa dare spazio ai cacciatori quando, comunque, il mio programma è dichiaratamente schierato dalla parte degli animali? Non è una cosa losca, è semplicemente l’essenza della trasmissione. Avere un ospite che afferma che i cacciatori sono gli amici della natura e che tolgono la vita agli animali perché è giusto mantenere un determinato equilibrio è qualcosa che non ritengo accettabile. Oltretutto, essendo il nostro un programma di soli 10 minuti, non ho mai avuto modo di fare un faccia a faccia. Se un domani la Rai, anziché cancellarmi, mi desse un programma di trenta minuti, inviterei con grande entusiasmo sia un cacciatore che un ospite contrario alla caccia, perché avrei il tempo di trattare l’argomento. In dieci minuti come si può affrontare seriamente un tema di tale importanza? Non posso realmente credere si sia pensato di cancellare la trasmissione perché la lobby della caccia ha chiesto il mio allontanamento”.

Che diamine! Bella deontologia professionale… Intanto non si capisce perché i cacciatori dovrebbero essere contro gli animali, ma certo risulta difficile spiegarlo a chi non vuole neppure sentire tesi contrarie alle sue. E poi, adesso, se il programma verrà cancellato magari per i cattivi ascolti o esigenze diverse, la “vittima” ha già pronta la scusa.  

A noi risulta solo un legittimo comunicato stampa di Federcaccia, diramato il 1° settembre scorso, che stigmatizzava le posizioni sull’attività venatoria e su chi la pratica della Colò, con la spalla del veemente anticaccia di turno. “Il tutto come sempre senza il minimo contraddittorio e con il consueto prontuario di luoghi comuni, bugie, mezze verità e interpretazioni di parte. Fino all’accorato appello della conduttrice, affinché noi cacciatori ci facciamo da parte perché minoranza invisa al Paese”. Vi si scriveva, legittimamente anche un rilievo al direttore di Rai3: “trasmissioni faziose come questa non sono ammissibili su un canale chiamato a svolgere un servizio pubblico, con l’obbligo di dare ai telespettatori un quadro oggettivo delle cose, senza scadere nella propaganda e senza far parlare una sola parte. Magari anche in considerazione del fatto che oltre ad essere cittadini con tutti i diritti che questo comporta, il canone lo devono pagare anche i cacciatori”.

Senza troppo appronfodire, come al solito, si è già scatenato il presidente nazionale dei verdi, Angelo Bonelli, che ha dichiarato: “Se davvero la Rai dovesse chiudere una trasmissione che rappresenta una voce libera su un tema che non ha diritto di cittadinanza nei palinsesti televisivi verrebbe messa a tacere una delle poche voci che tratta le tematiche animaliste ed ambientaliste, tutto ciò in barba alla democrazia”. Insomma, quella degli animalisti anticaccia è voce libera, quella dei cacciatori è voce che non ha alcun diritto di esprimersi…