Sergio Berlato, vicecapogruppo della delegazione pdl nel Partito popolare europeo, ha chiesto al premier Silvio Berlusconi di “stigmatizzare e condannare le esternazioni pubbliche” del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, perlomeno quelle che riguardano caccia, allevamento e uso degli animali a scopi scientifici. In una lettera sottoscritta dai pidiellini dell’Europarlamento, si chiede “un immediato intervento al presidente Berlusconi al fine di indurre il ministro del Turismo ad astenersi da esternazioni riguardante materie estranee al suo dicastero”.
Il ministro Brambilla nelle ultime settimane si è impegnata nella raccolta di firme per l’abolizione della caccia alla testa del manifesto “La coscienza degli animali”, che la vede al fianco dell’oncologo Umberto Veronesi, delle scrittrici Dacia Maraini e Susanna Tamaro e di altre personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. La delegazione italiana al Ppe esprime “forte perplessità sulle ripetute uscite pubbliche del ministro Brambilla su alcuni temi come la caccia e altre attività – si legge in una lettera indirizzata al Cavaliere – che, a diverso titolo, hanno a che fare con gli animali, come ad esempio l’allevamento a scopo professionale, amatoriale o ornamentale”. Per l’eurodeputato Pdl Sergio Berlato «sarebbe il caso che si intervenisse sul ministro Brambilla per invitarla ad astenersi da alcune prese di posizione le quali, lungi dal portare consenso al nostro Partito, finiscono inevitabilmente per disorientare il nostro elettorato».
A Berlato e agli altri eurodeputati del pdl non è piaciuta anche la presa di posizione contro la direttiva sull’utilizzo degli animali a fini scientifici, nella quale viene tra l’altro autorizzato l’uso di randagi quali cavie. Una direttiva, fa notare Berlato, «frutto di un accordo assunto con il governo italiano e con tutte le delegazioni che fanno parte del Partito popolare europeo». «Grande è stata la sorpresa non solo nostra ma dell’intero gruppo del Ppe nel costatare che nei giorni immediatamente precedente il voto esponenti del suo stesso governo in contraddizione aperta con quanto disposto dall’esecutivo da lei presieduto e segnatamente il ministro Brambilla invitava tutti gli europarlamentari ad assumere nel nome di un malinteso animalismo posizioni difformi».
L’invito a zittire il ministro non è piaciuto alle associazioni animaliste. «Per fortuna che il ministro Brambilla c’è» sottolinea il presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi. «Il ministro ha pieno titolo ad intervenire sui temi animalisti – dice – perché le inadempienze italiane, specie in materia di caccia, pregiudicano gravemente l’immagine del nostro Paese e sono causa di scelte diverse da parte di potenziali visitatori. Ma il ministro ha ancora più ragione perchè ha ricevuto dal presidente del Consiglio piena delega per la immagine dell’Italia». Anche la Lipu, la lega per la protezione degli uccelli, ha scelto di esprimere solidarietà al ministro: il vicepresidente Fulvio Mamone Capria parla di “attacchi scomposti” ed esorta la titolare del dicastero del Turismo ad andare «avanti con le proprie azioni a difesa della natura e della sicurezza delle campagne, senza lasciarsi in alcun modo intimidire ma consapevole di esprimere convinzioni che appartengono alla stragrande maggioranza dei cittadini italiani».
La diretta interessata, il ministro Michela Vittoria Brambilla, ufficialmente non ha ancora replicato all’iniziativa dell’on. Berlato. Ha però commentato il ritorno di moda della pelliccia nelle nuove collezioni autunno inverno: «Io non mi vesto di cadaveri», sono state le sue parole all’Adnkronos.