Il neo ministro degli Interni Daniel Lipsic (dei Cristiano democratici di Kdh) intende introdurre nuovi test psicologici quinquennali obbligatori per il rilascio del porto d’armi. La decisione di Lipsic fa seguito alla strage provocata da Lubomir Harman, l’uomo che la scorsa settimana ha ucciso (a Devinska Nova Ves, nei sobborghi di Bratislava) 7 persone, ferendone altre 15, prima di porre termine alla sua vita sparandosi un colpo alla testa. L’uomo deteneva legalmente il fucile semiautomatico (modificato illegalmente) col quale ha operato la strage.
Harman non era mai stato visitato da uno psichiatra avendo semplicemente ottenuto l’approvazione al porto d’armi da parte del suo medico curante. Al momento, infatti, la visita psichiatrica è obbligatoria solo in caso di prescrizione da parte del medico di famiglia.
Con ciò la proposta di Lipsic ha provocato diverse polemiche poiché le associazioni dei medici di famiglia non sembrano disposte a cedere la loro attuale autorità in materia. Secondo i medici di base la loro conoscenza dei pazienti è certamente superiore a quella di qualsiasi psichiatra e “io ho l’opportunità di verificare il comportamento dei miei pazienti nel corso della loro normale vita quotidiana” ha dichiarato il dottor Peter Liptak, aggiungendo che Harman avrebbe probabilmente superato qualsiasi test.
Anche gli psicologi concordano sulla difficoltà di identificare i killer sulla base dei test psicologici, il cui fine è solo quello di valutare la sanità mentale dei pazienti. “Una persona può superare i test e rivelarsi in seguito un assassino” ha dichiarato il vice Presidente della Associazione Slovacca degli Psicologi, Karol Kleinmann, secondo la quale la follia omicida può scatenarsi a causa di esperienze conseguenti, stress o persino per via della perdita del lavoro.