Continua senza apparenti intoppi l’iter del decreto legislativo di recepimento della direttiva europea 2008/51/Ce riguardante il controllo, l’acquisizione e la detenzione di armi. Giovedì scorso, il governo, su proposta del ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, e del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha approvato “uno schema di decreto legislativo che integra la disciplina in vigore in materia di controllo sull’acquisizione e detenzione di armi e mira a conciliare le esigenze della libera circolazione delle armi nel mercato interno con quelle di garanzia della sicurezza dei cittadini. Tra le novità la previsione dell’obbligo per i venditori della tenuta di un registro elettronico delle operazioni giornaliere; sono previste altresì particolari disposizioni di sicurezza come l’obbligo di comunicazione nei confronti di familiari maggiorenni. Sul testo verranno acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari”.
Quando le commissioni incaricate di Camera e Senato avranno terminato l’esame del provvedimento, lo schema dovrà tornare al consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva.
Si tratta di una pessima notizia per tutti gli appassionati di armi e per tutti gli operatori (produttori, importatori, armieri, ma anche le federazioni sportive): ancora una volta, infatti, il “braccio armato” del ministero dell’Interno, cioè l’area armi ed esplosivi, è riuscito a incastrare misure assurde e inutili in un provvedimento che non richiedeva niente di tutto ciò, con l’unico risultato di mazziare chi le armi le acquista per passione o le utilizza correttamente per impieghi sportivi. E quel che è peggio è che la politica dà ascolto soltanto a piccoli personaggi e se ne infischia delle istanze dei cittadini e degli autorevoli suggerimenti che potrebbero arrivare dal mondo delle armi.