La Libia ha firmato un contratto di 1,8 miliardi di dollari (l’equivalente di 1,3 miliardi di euro) per l’acquisto di armi da Mosca. Lo ha annunciato il primo ministro russo Vladimir Putin, citato dall’agenzia stampa Interfax. «Non si tratta solo di armi leggere», ha commentato Putin rivelando la firma dell’ accordo, che è stato siglato venerdì. Putin ne ha parlato in occasione di in un incontro a Novo Ogariovo con Vladimir Grodetski, direttore generale della Izhmash, la più antica e la più grande fabbrica di armi russa, il cui nome è associato in particolare alla produzione delle più moderne versioni del Kalashnikov. Del resto è stato Putin, già nelle vesti di presidente, a rispolverare anche con visite incrociate al più alto livello la vecchia alleanza con Tripoli, rilanciandola con accordi nel settore militare ed energetico. I media russi hanno ipotizzato che l’accordo sarebbe maturato nel corso della recente visita a Mosca del ministro della Difesa libico, Younis Jaber. Non sono state diffuse informazioni ufficiali sugli armamenti che verranno venduto a Tripoli, ma i media russi riferiscono che l’accordo comprenderebbe venti caccia, carri armati e sistemi di difesa contraerea. Secondo esperti citati da Itar-Tass, il volume dei contratti lascia supporre che potrebbe trattarsi di decine di elicotteri e di sistemi missilistici anti aerei, tra cui gli S-300. Lo stesso Anatoli Isaikin, direttore generale di Rosoboronexport – il monopolista russo per l’export di armi che nel 2009 ha battuto il record di vendite nonostante la crisi – aveva confermato che i colloqui con la Libia riguardavano «l’intera gamma delle nostre armi». Nel 2008 il leader libico Muammar Gheddafi aveva concordato l’acquisto di armi russe in cambio della cancellazione dei 4,6 miliardi di dollari di debito del suo Paese nei confronti di Mosca. Il 90% dell’equipaggiamento militare libico è sovietico, risalendo ai tempi in cui Mosca e Tripoli erano alleati, e richiedeva un ammodernamento.
La Libia ha firmato un contratto di 1,8 miliardi di dollari per l’acquisto di armi da Mosca