Anpam e Fidc: Wwf ingiusto
Il Wwf ha presentato in questi giorni un rapporto-denuncia sulla condizione critica nella quale versano alcune specie animali nel nostro Paese. L’Associazione nazionale produttori armi e munizioni (Anpam), lamenta però in questo rapporto “l’incomprensibile e ingiustificabile commistione tra attività venatoria e bracconaggio, elencando tra le specie a maggior rischio di estizione non certo lo storno e il fringuello, ma l’orso bruno, la lince e il grifone, che con l…
Il Wwf ha presentato in questi giorni un rapporto-denuncia sulla condizione
critica nella quale versano alcune specie animali nel nostro Paese.
L’Associazione nazionale produttori armi e munizioni (Anpam), lamenta però in
questo rapporto “l’incomprensibile e ingiustificabile commistione tra attività
venatoria e bracconaggio, elencando tra le specie a maggior rischio di
estizione non certo lo storno e il fringuello, ma l’orso bruno, la lince e il
grifone, che con la caccia non hanno proprio nulla a che vedere. Mentre negli
altri Paesi dell’Unione europea”, prosegue il comunicato Anpam, “è in corso una
significativa rivalutazione del ruolo positivo e spesso insostituibile che può
essere svolto da un corretto e sostenibile esercizio venatorio (anche e
soprattutto all’interno delle Zps), in Italia purtroppo si continua ad
alimentare volutamente una ignobile confusione tra episodi di squallido
vandalismo e un’attività, come la caccia, regolamentata da leggi comunitarie,
nazionali e regionali”. Dello stesso parere il presidente della Federcaccia
Toscana, Romeo Romei: “si tratta di polemiche fuori luogo e destituite di ogni
fondamento. Si fa un uso strumentale del bracconaggio, assimilato tout court
alla caccia, inaccettabile e offensivo nei confronti di cittadini, i
cacciatori, che sono tra gli artefici di quella ricchezza faunistica di cui
parla il Wwf: con i propri soldi e la propria attività di gestione, ogni anno
si produce fauna e ambiente e la nostra regione ne è un esempio difficilmente
contestabile”.