I proprietari delle 70 carabine Zastava M76 recentemente dissequestrate dovranno comparire, tramite i loro rappresentanti legali, davanti al Gip di Brescia. Quando?
Non è stato, a quanto pare, sufficiente che sia stato disposto il dissequestro di due tranche di 35 esemplari di carabine Zastava M76, rispettivamente nel dicembre 2019 e lo scorso giugno, per far sì che tali armi tornassero nelle mani dei legittimi proprietari, dalle quali mani mancano ormai da oltre un lustro. Sarà, infatti, necessaria una ulteriore udienza davanti al Gip del tribunale di Brescia, il prossimo 29 ottobre, perché (si spera) si possa finalmente procedere alle modifiche meccaniche volte a escludere il tiro a raffica e alla restituzione ai legittimi proprietari, terzi in buona fede. Ciò a quanto pare perché la procura della Repubblica ha necessità di assicurare che le metodologie di modifica proposte dalle parti siano conformi al dettato della circolare n. 557 del 2002 sulla demilitarizzazione delle armi da guerra.
“È una ulteriore lungaggine burocratica che francamente non ci aspettavamo”, ha commentato Antonio Bana, presidente di Assoarmieri nonché rappresentante legale di 35 proprietari (quelli per i quali fu disposto il primo dei due dissequestri, lo scorso dicembre), “considerando anche il fitto interscambio di corrispondenza che abbiamo intrattenuto in questi mesi tra tribunale, questura di Brescia eccetera, con il quale abbiamo fornito le più ampie e documentate rassicurazioni al riguardo. Siamo, tuttavia, tranquilli di superare anche questo ostacolo forti delle precedenti decisioni sia della corte di Cassazione, che ha definito le predette carabine come comuni da sparo, sia della decisione del tribunale del riesame di Brescia, come da ultimo della stessa pronuncia del Gip che ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti degli importatori dall’accusa di aver importato armi da guerra”.