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] Dal 1997, la Weatherby ha iniziato a capire l’importanza dello sviluppo di carabine destinate all’attività venatoria, ma dotate anche di particolari accorgimenti volti a esaltare le doti di precisione: proprio in funzione di questa scelta è nata la versione Accumark, essenzialmente un’evoluzione della già mitica Mark V. Questo modello presenta caratteristiche costruttive derivate dalle armi di precisione, come la canna pesante di tipo fluted (rigorosamente in acciaio inox) e una calciatura sintetica di elevata qualità, con bedding interno in Avional. A cinque anni da quella prima metamorfosi, l’azienda ha voluto ulteriormente migliorare la propria produzione mettendo in cantiere un’ arma concettualmente nuova, denominata Trr (Threat response rifle). Può essere tranquillamente considerata come la massima espressione dell’originale Mark V e come la naturale evoluzione dell’Accumark, ma con un obiettivo ben più importante: entrare a testa alta nel difficile segmento dei prodotti tattici di alto livello nel quale, sappiamo bene, la concorrenza e il livello tecnologico sono di altissimo livello. I risultati non hanno tardato ad arrivare: il Trr è stato adottato, finora, dalle squadre Swat di Los Angeles, New York, Boston, Dallas, Tampa e Orlando. Sappiamo bene come il Custom shop produca vere e proprie “fuoriserie”, mantenendo però sempre una linea ben precisa, che è quella di ottimizzare il prodotto base senza ricorrere a eccessivi stravolgimenti. La meccanica adottata è in acciaio speciale lavorata con macchine a controllo numerico. Nella versione camerata per calibri magnum è disponibile solo l’azione più lunga, benché il 300 Winchester magnum possa teoricamente consentire un risparmio di qualche millimetro rispetto ai calibri magnum Weatherby. Rispetto ai modelli da caccia, però, le azioni scelte per essere utilizzate dal Custom shop sono sottoposte a ulteriori controlli di qualità, che consentono di eliminare anche la più remota possibilità di difetti strutturali dovuti a una difettosa coesione molecolare del metallo. Quando si parla di armi di precisione sappiamo bene come la rigidità dell’azione sia un punto cruciale dell’insieme, per questo si tende sempre a concepire strutture particolarmente “chiuse”. Per raggiungere l’obiettivo le strade sono essenzialmente due: la prima si indirizza sul mantenimento dell’azione a tutta lunghezza, ma riducendo al minimo le cavità (finestra d’espulsione, apertura di alimentazione), come nella Trg della Sako (o addirittura rinunciando al caricatore, come nelle azioni monocolpo). La seconda strada, invece, predilige l’accorciamento del blocco della carcassa indipendentemente dal tipo di bossolo utilizzato (è il caso della Remington Xb). Weatherby, però, ha preferito lasciare l’azione base senza modifiche, per limitare i costi. Personalmente, siamo convinti che per un prodotto dedicato al settore Law Enforcement si sarebbe potuta creare un’azione specifica, come del resto ha fatto la Sako. La lavorazione, comunque, risulta ben fatta senza imperfezioni di sorta: la qualità dell’assemblggio rasenta le caratteristiche di un prodotto artigianale. L’otturatore ha le classiche nove alette di chiusura sistema Weatherby, disposte su tre file a 120°. Le alette di chiusura vantano una superficie d’ appoggio globale superiore a tutte le altre soluzioni tecniche a due o tre tenoni, garantendo quindi una resistenza meccanica teorica elevatissima. L’ otturatore viene lavorato dal pieno da una barra di acciaio speciale: il diametro del corpo è di ben 25 mm e misura 147 mm di lunghezza dalla base della manetta d’armamento alla testina. In effetti, si tratta di un pezzo davvero imponente. Eccellente l’angolo di apertura, di soli 54 gradi, che permette un riarmo veramente veloce. Il percussore è in acciaio: la molla di armamento garantisce un tempo di percussione di circa 4 millisecondi, davvero eccellenti considerando che non si è voluto utilizzare il titanio. Lo scatto montato sulla Trr Magnum è essenzialmente quello di serie, ottimizzato per limitare gli attriti. Il peso di scatto è regolabile e viene tarato su valore (verificato tramite dinamometro) di 1.600 grammi. Noi abbiamo lavorato sulla piccola vite di regolazione posta davanti al grilletto e siamo riusciti a portare lo sgancio sino a 1.200 grammi, migliorando sensibilmente le prestazioni nel tiro meditato in poligono: in effetti, però, per utilizzi operativi ci sembra migliore la scelta di fabbrica. La sicura è molto semplice e intuitiva: la leva è posta sulla destra della codetta dell’otturatore, per essere facilmente azionata dal pollice grazie alla superficie zigrinata che, oltretutto, vanta una resa ottimale anche con mano guantata. In un’arma di precisione, la canna rappresenta sicuramente l’elemento più caratterizzante: Weatherby generalmente adotta, per le armi di serie, canne costruite con il sistema della rotomartellatura a freddo che, seppur di alta qualità, non possono raggiungere i livelli ottenuti con i sistemi più costosi della bottonatura e della tagliatura.Per le canne della Trr, Weatherby si è affidata alla Krieger Criterion, società affiliata alla Krieger barrels che produce tubi di grande qualità con il sistema della bottonatura. Il passo di rigatura adottato è di un giro in 10 pollici, che rappresenta lo standard per il calibro con le cariche match di 190 grs adottate dalle forze di polizia o dai militari. In altre armi di precisione si sono visti passi lunghi anche fino a un giro in 11”, ma secondo noi quello adottato risulta il migliore, vista anche la possibilità di utilizzare cariche particolari con palle pesanti sino a 220 grs. Inoltre questo passo permette di confezionare cariche subsoniche con le citate 220 grs senza perdere eccessiva precisione sino ai 200 metri. La canna è lunga 660 mm ed è dotata di un freno di bocca aggiuntivo lungo 50 mm. Ha un diametro in culatta di 31 mm e di 21 mm in volata: in pratica è una bull barrel e presenta una corona di 11 gradi al vivo di volata, per migliorare la dissipazione dei gas minimizzando la perturbazione in uscita. Ovviamente, il tubo è completamente flottante. Il calcio montato è un Bell & Carlson in composito (una combinazione di fibra aramidica, fibra di grafite unidirezionale e fibra di vetro), completamente regolabile sia in altezza sia in lunghezza: per migliorare il comfort è stato applicato un calciolo in gomma assorbente della Pachmayr, dal ridotto spessore ma dall’ottima sagomatura. In effetti, viste le prestazioni del calibro, uno spessore più marcato sarebbe stato decisamente auspicabile. Il calcio è supportato al suo interno da uno scheletro di rinforzo in alluminio aeronautico (Avional) che concorre a rinforzare l’area del receiver e a creare una piattaforma di supporto per l’installazione dell’azione sul calcio. La lavorazione di precisione permette di avere un bedding rigido senza ricorrere a procedure esterne, come nel caso del bedding classico aftermarket in resina epossidica. La prova di tiro è stata effettuata sulle due distanze classiche di 100 e 200 metri, utilizzando sia munizionamento match sia per utilizzo venatorio, per una valutazione ottimale delle capacità globali dell’arma. Sono stati effettuati test sia con doppio appoggio sia con il solo bipede, vista la natura tattica dell’arma. L’impatto estetico è decisamente forte. L’imponenza dell’insieme suscita grande rispetto ed evoca chiaramente situazioni operative, lasciando ben poco spazio a possibili accostamenti venatori. La canna, pur essendo massiccia, ben si amalgama con la struttura portante non alterando le proporzioni generali. La maneggevolezza è decisamente buona, nonostante si tratti di un vero peso massimo (circa 6.200 g in assetto completo con bipede, cinghia e cartucce): altrettanto si può dire dell’ergonomia, che ci mostra come questo aspetto sia stato studiato attentamente nella scelta del calcio. Già con il bipede si raggiunge un feeling eccellente, ma anche con il doppio appoggio da Bench rest la calciatura risulta molto ben dimensionata grazie a un’ astina sufficientemente larga. Il .300 Winchester magnum non ci è sconosciuto, quindi, ben consci delle sue prestazioni, ci siamo accostati alla prova con molta cautela e qualche timore reverenziale, dimenticandoci della presenza del freno. Con nostra sorpresa, il rinculo è risultato completamente ridimensionato, al livello di un 6,5×55 caricato con palle di 120 grani. Davvero un eccellente risultato, visto anche che la precisione non ne ha risentito in alcun modo. Addirittura, il tiro risulta piacevole anche dopo molti colpi esplosi, senza che la spalla ne risenta. Dopo una breve messa a punto dell’ottica Nightforce Nxs 5,5-22×56, dalle caratteristiche costruttive davvero eccezionali (si tratta di un prodotto nato per utilizzi militari), abbiamo cominciato la taratura di massima dell’ arma. I risultati ottenuti sono stati perfettamente in linea con quanto dichiarato dalla stessa azienda: sono, in pratica, garantite rosate di tre colpi sotto il minuto d’angolo (un pollice a 100 yard) con munizioni match e ricariche di precisione. Ottimo risultato hanno avuto le quasi introvabili Rws match di 168 grs che, nonostante la palla leggera rispetto al passo di rigatura e la notevole velocità alla bocca (ben 975 m/sec) hanno fatto leggere rosate nell’ordine dei tre quarti di moa. Eccellenti le classiche Federal Gold medal con palla di 190 grs che rimangono, comunque, la scelta migliore e hanno espresso una sbalorditiva rosata di praticamente un buco solo a 200 metri. Ovviamente si tratta di un caso sporadico che, comunque, la dice lunga sulle potenzialità intrinseche dell’arma. Anche con cartucce da caccia, il nostro Weatherby ha saputo dare il meglio di sé, riuscendo a produrre rosate sul minuto d’angolo sia con le Hirtenberger premium di 180 grs e palla Partition (cronografate a 885 m/sec) sia con le Norma con palla Scirocco di 165 grs (spinte a 937 m/sec): davvero un bel risultato. La carabina ha mostrato di tenere molto bene le rosate anche a canna calda, senza che questo potesse diminuire drasticamente le proprie qualità balistiche. Ovviamente, dopo decine di colpi sparati in successione, le rosate tendono ad allargarsi, comunque difficilmente oltre il minuto d’angolo e un quarto, dimostrando perciò che l’arma non teme assolutamente il lavoro “vero” sul campo. Il riscaldamento della canna è costante ma non troppo veloce, grazie alle dimensioni ben strutturate. Al tempo stesso, però, il raffreddamento non risulta cosi difficoltoso come in altri prodotti bull barrel, grazie al diametro non particolarmente esasperato. In effetti, anche la temperatura esterna al momento del test ci ha aiutati non poco (circa 9-10 gradi). Vista la particolare rabbiosità del calibro è bene eseguire test di tre colpi sparati nell’intervallo di un minuto, per poi fermarsi circa quattro minuti e ripartire, quindi, con la serie successiva. Per quella che è la nostra esperienza, questo sistema è eccellente per salvaguardare l’anima della canna da un’usura precoce. L’azione, decisamente fluida, non ha manifestato alcun malfunzionamento, anche nel riarmo rapido. Lo scatto, nonostante un peso di sgancio non certamente da Bench rest, ha rivelato doti meccaniche davvero interessanti, grazie alla possibilità di essere gestito perfettamente dall’utilizzatore per la prevedibilità della precorsa, che permette di “sentire” chiaramente il fatidico momento dello sgancio. La cosa che più ci ha colpiti è stata la stabilità dell’insieme che, in effetti, è difficilmente riscontrabile in armi camerate per cartucce magnum. La carabina Weatherby Trr magnum si presenta come un solido ed efficiente fucile di precisione, che trova nell’utilizzo operativo la propria essenza. Con un prezzo certamente alto, ma non esorbitante, permette di ottenere prestazioni globali in linea con i prodotti militari più famosi, camerati nel medesimo calibro (vedi Accuracy international, H-S Precision eccetera). La finitura interna della canna, lappata a mano, consente di prolungare le sessioni di tiro senza preoccuparsi eccessivamente della pulizia, grazie ai minori depositi lasciati dall’esplosione dei colpi. Il gradimento mostrato dall’arma per il munizionamento di serie fa della Trr una scelta molto sensata per i reparti operativi che sono costretti a utilizzare munizionamento strettamente commerciale. Infine, per i patiti dei “super calibri”, c’è anche la possibilità optare per la cameratura in .30-.378 o in .338-.378 Weatherby. Sicuramente, la precisione sarà minore, ma la combinazione rappresenta una tentazione difficile da snobbare… [
] L’articolo completo, con molte più informazioni e foto, lo trovate su Armi e Tiro di febbraio 2004. [
] Produttore: Weatherby ,3100 El Camino Real ,Atascadero ,California 93422 Usa, tel. 00.18.05.46.61.767, www.weatherby.com Distributore: Bignami Spa, Via Lahn 1, 39040 Ora (Bz) tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it Modello: Trr magnum Custom shop Tipo: carabina a ripetizione Calibro: .300 Winchester magnum (disponibile anche in .300 Weatherby, .30-.378 Weatherby e .338-.378 Weatherby) Funzionamento: a otturatore girevole scorrevole con 9 risalti di chiusura Canna: completamente flottante, profilo numero 4, lunga 710 mm (freno di bocca compreso), con rigatura a sei principi destrorsi con passo di 1-10” Percussione: percussore lanciato Alimentazione: serbatoio fisso bifilare Numero colpi: 3 Estrattore: a unghia, portato in testa Espulsore: a molla e puntone portato in testa Mire: predisposizione per il montaggio dell’ottica Scatto: diretto, senza stecher Calciatura: in materiale composito ad altissima resistenza e completamente regolabile, armatura interna metallica Peso: 4.300 g scarica Lunghezza totale: 122,5 mm Numero del Catalogo nazionale: 11.751 (arma da caccia) Prezzo al pubblico: 4.000 euro circa (a seconda del cambio del dollaro) Iva inclusa, senza ottica e attacchi