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] Prodotta dalla Beretta Usa e catalogata in Italia come arma comune, la 98 Stock è la controparte in 9×21 della 92 Stock in 9 parabellum, così come il modello 92 Combat in 9×19 è commercializzato nel nostro Paese in 9×21 come 98 Combat. La Stock è dichiaratamente progettata per il practical shooting (il Tiro dinamico). Impiantata sulla meccanica della 98 Fs, costituisce una profonda elaborazione del modello base: incorpora soluzioni già adottate dalla Brigadier e dalla sofisticata Combat. Da quest’ultima, si discosta per lo scatto ad Azione mista, la canna più corta (125 millimetri contro i 150 della Combat) e la tacca di mira fissa. Per le doti di affidabilità, precisione e controllabilità, è un’arma multiruolo, risultando indicata per l’allenamento in poligono e il tiro informale ad alto livello. È anche adatta alla difesa personale, anche se è priva di abbatticane e il peso e lo spessore sono elevati. È commercializzata in una valigetta di plastica, nella quale sono compresi un caricatore di riserva, uno scovolino, la garanzia e un libretto con le norme di sicurezza. È inclusa anche la chiave per la ghiera in volata, una minuscola chiave esagonale e un attrezzino in lamiera. Gli ultimi due accessori sono superflui per la Stock, che è priva di viti di regolazione dello scatto e ha la tacca di mira fissa. Servono, invece, per il modello Combat, dotata di tacca di mira regolabile e viti di regolazione della precorsa del grilletto e del trigger stop. La Beretta 98 Stock è una pistola semiautomatica con chiusura geometrica a corto rinculo di canna con blocchetto oscillante. Ha scatto ad Azione mista e caricatore bifilare (15 colpi) ad andamento alternato, con presentazione singola della cartuccia. Entrambi i caricatori forniti hanno uno spesso pad di gomma. L’irrobustimento del carrello interessa in modo particolare la zona in cui sono ricavate le sedi per le alette laterali, integrali al blocchetto oscillante, che determinano il vincolo canna-carrello, nella fase della chiusura. Nella parte inferiore, dal bordo posteriore sinistro del carrello, è ricavata una scanalatura il cui inizio coincide, pressappoco, con l’inizio delle alette posteriori di presa del carrello. Nella scanalatura, scorre il fermo destinato ad arrestare il troncone posteriore del carrello, nell’eventualità che si spezzi. Il fermo fa corpo unico con la sicura manuale. Data la destinazione prevalentemente sportiva, la Stock è provvista di doppie alette di presa del carrello. Dalla slitta-otturatore, sono ricavati gli incastri a coda di rondine, nei quali sono inseriti la tacca e il mirino, entrambi, quindi, sostituibili. La canna, lunga 125 millimetri, è provvista di una bussola, il cui tratto conico determina il centraggio di precisione con il carrello. La bussola, sostituibile con facilità dopo un uso intenso, è fermata da una ghiera, che impegna la filettatura ricavata in volata. Il guidamolla ha sezione cruciforme ed è realizzato in materiale plastico. Nel Tiro dinamico, generalmente, l’esercizio inizia tenendo il colpo in canna, il cane armato e la sicura inserita, perciò la sicura manuale tipo Colt, sul fusto, ha sostituito la classica leva di disarmo dei modelli da difesa, posta sul carrello. La leva della sicura manuale, rigata, maggiorata, è ambidestra e può essere inserita a cane disarmato, a mezza monta, a cane armato e, in ogni caso, blocca il carrello. Quando viene inserita a cane disarmato, è possibile portare quest’ultimo sulla tacca di mezza monta, quando, invece, la sicura è inserita, ma il cane già si trova sulla mezza monta, è impossibile completare l’armamento. Con la Stock non è possibile arretrare il carrello velocemente afferrandolo con il palmo della mano debole, altrimenti quest’ultima impatta con la leva maggiorata della sicura manuale ambidestra. Il percussore è bloccato fino al completo arretramento del grilletto dalla relativa sicura automatica. Manca, giustamente, la sicura automatica al caricatore. L’estrattore funge da avvisatore visivo e tattile di camera carica: quando c’è il colpo in canna, l’estremità anteriore lascia scoperto un tratto verniciato in rosso. Il ponticello ha il rest per l’indice della mano debole poco pronunciato. Determinanti si rivelano le zigrinature a cuspidi grippanti, che interessano la totalità delle superfici metalliche dell’impugnatura e l’ampia svasatura del fusto sottostante l’elsa. Essendo concepiti per l’impiego pratico, gli organi di mira sono solidi e funzionali. La tacca, fissa, è inserita in un incastro a coda di rondine. Il traguardo lascia un margine ampio di luce ai lati del mirino, necessario per il tiro rapido. Fortunatamente la precisione di puntamento non viene penalizzata in misura tangibile, grazie alla conformazione squadrata del mirino e del traguardo, il cui allineamento risulta agevole. Il mirino è inserito in un incastro a coda di rondine. I riferimenti per il tiro in condizioni precarie di illuminazione sono costituiti da due dot bianchi, ubicati ai lati del traguardo, cui corrisponde il dot dello stesso colore al mirino. Dall’esame dello scatto si evince la parentela tra la Stock e la 98 Fs. La Doppia azione è identica a quella del modello base, essendo caratterizzata da un peso di sgancio abbastanza elevato e da una corsa lunga del grilletto. Il collasso di retroscatto, in Doppia azione, è presente in misura ininfluente. Per l’uso pratico, il passaggio dal primo colpo tirato in Da ai successivi in singola può rivelarsi critico, data la differenza in termini di corsa del grilletto e peso di sgancio. Contrariamente alla Doppia, la Singola azione è molto più curata che sulle armi standard destinate alla difesa. La precorsa ha lunghezza media ed è leggera e fluida, il secondo tempo è pulito, rotondo e molto leggero. Per le prove pratiche abbiamo utilizzato cartucce Fiocchi con palla in lega troncoconica teflonata di 123 grani e ricariche assemblate con bossoli Fiocchi, inneschi Cci small pistol e polvere Sipe N. Data l’elasticità di caricamento della polvere, abbiamo messo a punto sia cariche potenti, con palla blindata Fiocchi, sia munizioni economiche con palla in piombo, precise e poco stressanti, ideali per l’impiego in poligono. Dietro alle Fiocchi ogivali blindate di 115 grani abbiamo caricato una dose di 6,1 grani; con le palle in lega troncoconiche della Action bullets di 122 grani abbiamo impiegato una dose di 4,5 grani; una dose di soli 3,8 grani dello stesso propellente è stata caricata dietro alle palle in lega ogivali della Northwest, pesanti ben 142 grani. Con tutte le ricariche, il funzionamento è stato ineccepibile. Sebbene fosse nuova e non rodata, la Beretta ha camerato con fluidità qualsiasi cartuccia, a prescindere dalla forma del proiettile e dal livello di caricamento. L’estrazione e l’espulsione dei bossolo spenti sono state regolari. Da questi ultimi abbiamo rilevato l’assenza di deformazioni anelastiche di rilievo, tracce di affumicatura contenute e impronte di percussione potenti e centrate. Soltanto con le ricariche leggere con la palla ogivale Northwest, talvolta, il carrello non è rimasto bloccato in apertura all’ultimo colpo. Il che non è tanto da ascrivere all’arma, quanto alla postura rilassata adottata nel tiro mirato. Le ricariche massime con la palla blindata di 115 grani hanno erogato velocità ed energia cinetica di rilievo: 392 m/sec e 58 kgm di energia. Le Fiocchi commerciali hanno spinto la palla in lega teflonata di 123 grani a 333 m/sec, con un’energia di 45 kgm. Poco meno potenti, si sono dimostrate le ricariche medie con la palla in lega Action bullets di 122 grani, con all’attivo 43 kgm e 327 m/sec. Le dolci e precise ricariche con la palla in lega Northwest 142 grani sono state nettamente scartate, in termini di velocità ed energia cinetica, rispetto al gruppo. Hanno erogato un’energia di 34 kgm, spingendo il pesante proiettile ogivale a 272 m/sec. Con le ricariche, la pistola ha fornito da subito concentrazioni eccellenti. Le migliori sono state ottenute con le ricariche massime a palla blindata e con le ricariche miti con la palla ogivale Northwest. Più che buone sono state anche le rosate prodotte con le munizioni con la palla troncoconica Action bullets. Relativamente deludenti sono state le Fiocchi teflonate, almeno per il livello di precisione intrinseca della Beretta, il che trova ulteriore giustificazione nell’elevata deviazione standard. In tiro rapido, il comportamento dell’arma è ottimo: il rinculo non è mai punitivo e il rilevamento rallenta la cadenza soltanto con le munizioni più potenti. Il peso mitiga le reazioni allo sparo, l’impugnatura offre una presa salda, che beneficia delle cuspidi che interessano le superfici metalliche, della grippabilità delle guancette ultrasottili in Ergal e dello svaso sottostante l’elsa. Quest’ultima impedisce che il cane pizzichi il tiratore anche se si hanno mani grandi. Tirando in Singola azione, il trigger reach non impensierisce chi ha mani piccole e, anche se liscio, il grilletto assicura la stabilità di posizionamento dell’indice. Nei tiri brucianti, da breve distanza, abbiamo effettuato un confronto “fratricida” tra la 98 Stock e la 98 Fs. A parità di cadenza, la prima è risultata vincente in termini di concentrazione di rosata. Con la 98 Fs le serie prolungate portano una sensibile dispersione in verticale, a causa della quale si rischia di piazzare i colpi fuori bersaglio. La Stock ha una marcia in più, permettendo di portare i colpi nella zona centrale del bersaglio, con dispersione contenuta. La sicura manuale e il pulsante reversibile di sgancio del caricatore, maggiorato e zigrinato, sono raggiungibili e azionabili senza sforzo anche da parte di chi ha mani piccole. Le alette posteriori del carrello offrono una superficie di presa ridotta a causa dell’estensione in altezza della sicura manuale ambidestra. Al pari di quanto fanno i migliori costruttori di semiautomatiche d’impostazione Colt, alla Beretta si è elaborato il disegno di base delle semiautomatiche serie 92/98 fino a ottenere un’arma elitaria. La serie di interventi tesi a migliorare precisione, controllabilità e durata, traspare sul piano estetico, conferendo alla 98 Stock un aspetto “impegnato”. Altamente affidabile, la semiautomatica sfoggia precisione, controllabilità ed elasticità di funzionamento non comuni, qualità che ne fanno lo strumento ideale sia per il tiratore smaliziato sia per il neofita e il ricaricatore in erba. La Beretta, quindi, è indicata per cimentarsi nel Tiro dinamico, per l’impiego a 25 metri in poligono, per il plinking ad alto livello e per il tiro informale in genere. Limiti per il porto sono il peso e lo spessore rilevanti. L’assenza di un comando di disarmo del cane complica il maneggio nell’impiego pratico, il rapporto qualità-prezzo è favorevole. L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di agosto 2002 Produttore: Pietro Beretta spa, via Pietro Beretta 18, 25063 Gardone Val Trompia (Bs), tel. 03.08.341, fax 03.08.32.541, www.beretta.com Modello: 98 Stock Tipo: pistola semiautomatica Calibro: 9×21 Impiego specifico: difesa personale e tiro sportivo Meccanica: chiusura geometrica a corto rinculo di canna con blocchetto oscillante Alimentazione: mediante caricatore bifilare ad andamento alternato, con presentazione singola della cartuccia Numero colpi: 15+1 Scatto: Singola e Doppia azione Percussione: mediante cane esterno e percussore inerziale Sicura: manuale ambidestra tipo Colt, con leva rigata e maggiorata; mezza monta al cane; blocco automatico al percussore Canna: lunga 125 mm Mire: tacca di mira, fissa, e mirino sono inseriti in incastri a coda di rondine; le mire hanno riferimenti bianchi per il tiro in condizioni precarie di illuminazione Lunghezza totale: 217 mm Altezza: 147 mm Spessore: 44,5 mm Linea di mira: 161 mm Peso: 1.035 grammi, circa (scarica) Materiali: fusto in lega, canna e carrello in acciaio; pad in gomma per i due caricatori; guancette ultrasottili in Ergal Finitura: opaca antiriflesso Numero del Catalogo nazionale: 8.829 Prezzo: 1.053 euro, Iva inclusa