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] L’azienda canadese Para Ordnance è nata una ventina di anni or sono, imponendosi da subito all’attenzione degli appassionati con l’offerta dei primi fusti Government capaci di accogliere caricatori bifilari. Dai soli castelli, si passò, in breve tempo, alle armi complete, iniziando così un cammino evolutivo che ha portato questa dinamica realtà a sfornare, nel volgere di qualche anno, una gamma completa di armi corte, in grado di soddisfare le esigenze di un bacino di utenza davvero ampio. L’introduzione dell’innovativo sistema di scatto Lda, inaugurato nel 2000, è stato il motore di un generale rinnovamento del “parco armi”, culminato con l’introduzione di una serie con caricatore monofilare particolarmente curata nelle finiture. I più recenti “figli” di questa tendenza sono le ultracompatte Para Companion C7.45 e Para Carry C6.45, rispettivamente con caricatore di sette e sei colpi, che si propongono come scelta ideale per l’utilizzatore professionale che cerca un’ arma potente e compatta per il porto occulto. Il castello delle pistole serie Lda (Light double action) ha ben poco in comune con le Para Ordnance serie “P” e, in generale, con tutte le pistole tipo Government, in quanto è stato completamente rivisto e ridisegnato al fine di accettare le innovative soluzioni meccaniche del funzionamento in Doppia azione. La differenza maggiore e più visibile è nel grilletto, imperniato nella parte superiore e, quindi, rotante invece che traslante in senso orizzontale. Nelle pistole Single action, il grilletto è fissato a una leva a forma di “O”, che scorre intorno al caricatore e va a spingere direttamente sul dente di aggancio del cane. Nella Lda, invece, il grilletto è collegato a una barra di rinvio, posizionata nella parte superiore del castello, sul solo lato destro. Questa modifica ha reso necessaria l’asportazione di un tratto non indifferente della guida destra del carrello, ridotta a due sezioni lunghe poco più di 10 mm alle due estremità. Questa impostazione, comunque, non sembra incidere sui giochi tra fusto e carrello, che si mantengono molto contenuti. L’asta di rinvio del grilletto svolge anche la funzione di disconnettore: un’apposita sporgenza, infatti, scorre all’interno di una fresatura ricavata nel carrello: quando l’otturatore si apre, la fresatura si sposta e la catena di scatto, quindi, è costretta ad abbassarsi, interrompendo il contatto con il cane. In questo modo, è impossibile sparare se il carrello non è perfettamente in chiusura. La modifica del sistema di scatto ha rimesso in discussione tutte le soluzioni meccaniche della vecchia 1911. Il funzionamento della pistola, nella fase iniziale, è abbastanza simile a quello di una normale Colt Government, in quanto l’ arretramento del carrello causa la compressione della molla cinetica del cane. In fase di chiusura, però, il cane invece di rimanere armato, torna in posizione di riposo, in quanto non viene agganciato dal dente di scatto. Al contrario, la molla del cane rimane in posizione armata, in quanto viene trattenuta in posizione da una camma a forma di gondola posta nella parte inferiore del cane. Tirando il grilletto, l’asta di rinvio agisce sul cane: quest’ultimo, ruotando, comprime una piccola molla secondaria finché, giunto al massimo della rotazione, entra in contatto con la camma di armamento che, a sua volta, sblocca la molla principale, che causa l’abbattimento del cane. In pratica, il funzionamento a Singola azione è stato trasformato in una Doppia azione, ma con prearmamento della molla cinetica. Di conseguenza, durante la fase di trazione del grilletto, l’unica resistenza da vincere a carico dell’ indice del tiratore è quella della molla di ritorno del grilletto, abbinata alla forza della piccola molla secondaria sul cane. In pratica, si è riusciti a ottenere un doppio risultato: una Government pronta al fuoco, in condition one, senza il rischio potenziale di un cane armato e una pistola double ation only con il peso di scatto più leggero del mondo. Dal punto di vista operativo, sia la Companion sia la Carry sono destinate all’ utilizzo difensivo professionale e, soprattutto, al porto occulto continuato. La Companion raggiunge un compromesso ideale fra compattezza e volume di fuoco: il caricatore, infatti, ha la stessa capacità di una full size monofilare (7 cartucce), pur essendo di un quarto di pollice (6,35 mm) più corto di un tradizionale serbatoio Government. La canna è lunga 3,5 pollici (89 mm): ciò si traduce in una lunghezza della linea di mira, perciò, ancora sufficiente per un credibile tiro mirato sul limite dei 25 metri. La mano del tiratore è protetta da eventuali “pizzicotti” della cresta del cane da un’elegante elsa maggiorata, che ha anche il pregio di rendere più confortevole e naturale la presa sull’ arma. Anche la leva della sicura dorsale è stata maggiorata in lunghezza, pur mantenendo un ingombro laterale del tutto accettabile. Nella Carry, invece, l’ aspetto occultabilità è spinto all’estremo: la canna è lunga mezzo pollice in meno (76 mm), il caricatore “ruba” un altro quarto di pollice alla Companion, risultando però della capacità di sei colpi. Per contenere ulteriormente gli ingombri, si è preferito mantenere la leva della sicura entro dimensioni normali. Quasi inesistente l’elsa della sicura dorsale, ma, dal momento che anche la cresta del cane non c’è più, il rischio di pinzature diventa inesistente. In effetti, anche la cresta del cane della Companion è un elemento puramente ornamentale, visto che il particolare tipo di scatto rende impossibile armare manualmente il cane. La lunghezza ridotta della canna ha obbligato i progettisti a modificarne l’accoppiamento al carrello e, di conseguenza, il sistema di recupero. La Companion è, infatti, dotata di un classico bushing con guidamolla corto, mentre la Carry fa uso di una canna strombata con un doppio guidamolla lungo, che supporta due distinte molle di recupero di diversa sezione. Invariata, per entrambe le pistole, la classica chiusura Colt-Browning a canna oscillante, con la tipica bielletta che consente l’abbassamento della culatta. Un altro punto forte della Companion e, più in generale, di tutte le armi della serie Lda, è l’organizzazione delle sicure: sono ben tre, di cui due automatiche. In effetti, la struttura del sistema di scatto e la presenza delle sicure automatiche renderebbe del tutto superflua la presenza della sicura manuale al fusto, ma questa è stata comunque mantenuta (probabilmente, anche per non scuotere oltre misura il noto tradizionalismo statunitense, specialmente quando si parla di Government). La sicura dorsale, in una Government normale, si limita a bloccare con una sua appendice interna l’ arretramento della staffa a “O” del grilletto: nella Lda, però, questo pezzo non esiste, quindi il progettista, Ted Szabo (che, tra l’altro, è anche il presidente di Para Ordnance) ha ridisegnato l’organizzazione meccanica della dorsale che, ora, comanda una barra di rinvio che va a inserirsi nel risalto del cane destinato a interagire con il dente di scatto impedendone, di fatto, la rotazione e, di conseguenza, l’armamento. Nel contempo, un ulteriore rinvio va ad agire sulla leva di trasmissione del grilletto, bloccandolo in posizione e, di conseguenza, inibendo anche il movimento del carrello. La sicura automatica al percussore consiste in una piastrina mobile che, premendo il grilletto, ruota e spinge verso l’alto il piolo di ritegno del percussore, consentendo a quest’ultimo di avanzare. Gli organi di mira sono particolarmente curati: sono progettati per essere estremamente precisi nel tiro mirato, senza per questo inibire o pregiudicare l’estrazione rapida dell’arma durante il porto occulto. La tacca di mira è del tipo Novak, montata su un inserto a coda di rondine e bloccata in sede da una vite a brugola. Posteriormente è rigata in senso orizzontale, in funzione antiriflesso. Anche il mirino, di colore nero, è inserito in una cava a coda di rondine, ricavata in prossimità della volata dell’arma. Sia la tacca sia il mirino hanno punti bianchi di riferimento per il tiro in condizioni sfavorevoli di illuminazione. Chi volesse ancora di più, può sostituire le mire di serie con altre, dotate di riferimenti al trizio. Per la prova di tiro ci siamo avvalsi del poligono privato della ditta Bignami, alla distanza di 10 e 25 metri. La cosa che più ci ha stupito è stata la corsa del grilletto: lo sforzo di trazione, per una Doppia azione convenzionale, è davvero minimo, intorno ai 2.000 grammi, equamente suddiviso tra una precorsa ragionevolmente lunga e un secondo tempo molto netto. La Companion non ha avuto il minimo problema a camerare qualsiasi tipo di munizione, comprese le “difficili” Geco semi wadcutter con palla in piombo. La Carry, al contrario, proprio con quest’ultima cartuccia ha avuto qualche esitazione e questo è dovuto, a nostro parere, al fatto che l’arma era assolutamente nuova, quindi “da rodare”. Nonostante le dimensioni davvero minime, con un breve affiatamento è possibile raggiungere cadenze di tiro elevate, senza troppo pagare in termini di raggruppamento sul bersaglio. Tra tutte le munizioni provate, a nostro giudizio, quelle che hanno raggiunto il miglior compromesso tra controllabilità e precisione sono state le Magtech con palla blindata di 230 grani, con le quali abbiamo ottenuto le rosate pubblicate. Le due semiautomatiche prodotte dalla Para Ordnance, la Carry e la Companion, hanno davvero tutte le carte in regola per dare nuova linfa all’immortale progetto della Government. Con il nuovo sistema di scatto denominato Lda, infatti, le armi tipo 1911A1 tornano a essere competitive nei confronti delle pistole compatte di nuova generazione, senza alcuna contropartita in termini di sicurezza d’impiego e affidabilità. Questo sistema di scatto è un’alternativa credibile e più sicura rispetto alle varie safe–action proprie delle semiautomatiche polimeriche, oltretutto con un peso di sgancio che non fa rimpiangere una Singola azione di serie. Le dimensioni, davvero contenute in rapporto al calibro, consentono un agevole porto occulto, senza per questo sacrificare la precisione. Le due Para Ordnance sono pistole davvero “tattiche”, quindi, ma insieme dotate di un fascinoso aspetto classico, impreziosito da finiture curate e da guancette di livello custom. Perché anche l’occhio vuole la sua parte. [
] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di maggio 2002. [
] Produttore: Para Ordnance Inc., 980 Tapscott Road, Toronto, Ontario, Canada M1X 1C3, tel. 00.14.16.29.77.855, fax 00.14.16.29.71.289, www.paraord.com Importatore: Bignami Spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz) tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it Modello: C6.45 Para Carry (C7.45 Para Companion) Tipo: pistola semiautomatica Calibro: .45 Acp Impiego specifico: difesa personale Funzionamento: chiusura geometrica a corto rinculo, con canna oscillante sistema Colt-Browning Alimentazione: caricatore monofilare Numero colpi: 6 (7) Scatto: Doppia azione Lda, con prearmamento della molla del cane Percussione: cane esterno, percussore inerziale Sicura: manuale sul fusto, automatica all’impugnatura e al percussore Mire: tacca di mira Novak regolabile in derivazione, mirino a lama regolabile in derivazione; riferimenti bianchi tipo 3-dot system per il tiro con condizioni di luce non ottimali Canna: lunga 76 mm (89 mm), con 6 rigature ad andamento sinistrorso e passo di 1:16” Lunghezza totale: 165 mm (181 mm) Altezza: 121 mm (133 mm) Peso: 850 grammi (964 grammi) Materiali: acciaio inox Finitura: satinata opaca Numero del Catalogo nazionale: 13.701 (13.702) Prezzo: 1.500 euro circa, Iva inclusa