] Vai alla galleria delle foto [
] Gli Stati Uniti adottarono questo fucile nel 1903 in sostituzione al precedente Krag-Jorgensen calibro .30-40. La scelta di un meccanismo di chiusura derivato dal Gewehr ’98, conferma una volta di più la validità dell’invenzione di Paul Mauser. La prima versione di questo fucile aveva un alzo a ritto con cursore ed era caratterizzata dal calcio dritto, senza scanalature di presa sotto la canna e dalla baionetta a stilo contenuta sotto il fusto. La manetta dell’otturatore era, in questa versione, piegata a 90°: nelle successive versioni sarà piegata all’indietro per facilitare l’azione senza togliere l’arma dalla punteria. L’ arma fu prodotta dall’arsenale di Springfield e da quello di Rock Island. Nei numeri di matricola fino a 800.000 le culatte prodotte a Springfield sono meno resistenti e ne viene sconsigliato l’uso con cartucce dalle forti cariche. Anche quelle prodotte a Rock Island, fino al numero di matricola 285.506, presentano le medesime caratteristiche. Si conoscono almeno cinque modelli differenti di 1903, oltre al primo. Fucile M1903 Mark 1: modificando la culatta e cambiando il dente d’arresto della ripetizione si ottenne un fucile trasformabile in arma semi-automatica, tramite un’apposita conversione in calibro .30 Pedersen (cartuccia molto simile alla 7,65 Long francese). Fucile M1903A1: il calcio diventa a pistola, il calciolo e il grilletto sono zigrinati. Fucile M1903A3: semplificazione costruttiva dei modelli precedenti. La Remington e la S.C. Typewriter ne costruirono circa un milione di esemplari, caratterizzati da numerosi particolari in lamiera stampata. L’alzo è a diottra sul ponte di culatta e le canne possono avere due, quattro o sei righe. Fucile M1903A4: è la versione Sniper, con impugnatura a pistola e manetta modificata per il montaggio dell’ottica a 2,5 ingrandimenti M73B1. dell’arma vennero costruiti 26.650 esemplari. Il calibro per il quale erano camerati gli Springfield ‘03 era il .30-03 (7,62×65), dalla pesante palla da 220 grani. Il bossolo della vecchia .30-03 è leggermente più lungo della successiva .30-06, ma il problema di camerare erroneamente una .30-03 in un fucile calibro .30-06 non si pone, visto che la cartuccia non è più in produzione dall’inizio del secolo. Tutti gli Springfield prodotti dopo il 1906 sono adatti all’uso delle cartucce .30-06, con le limitazioni già accennate: si consiglia di evitare cariche che superino i 46.500 Cup. L’arma, in poligono, si rivela molto precisa, specialmente il modello A3 con canna a quattro righe. Sono possibili rosate di 230 mm di diametro a 300 metri con arma in appoggio. La sensazione che il fucile “picchi” molto è dovuta alla forma del calcio, che porta l’arma a una rapida rotazione sulla spalla. Nella versione con impugnatura a pistola questo effetto è più temperato. Al momento solo pochi esemplari sono offerti sul mercato, in versione sniper e a prezzi ragguardevoli. Per la ricarica si rimanda alla tabella allegata al P17, camerato per la stessa cartuccia. Torna all’articolo