L’emendamento proposto dal senatore di Fratelli d’Italia Giovan Battista Fazzolari, relativo alla possibilità di commercializzazione in Italia delle armi corte in 9×19 mm (ricordiamo che già è consentita la commercializzazione delle armi lunghe), è stato oggi approvato nell’esame da parte della XIV commissione parlamentare del senato, grazie anche al fattivo supporto dei senatori della Lega Massimo Candura e Stefano Candiani. L’emendamento è stato presentato nell’ambito della discussione sulla cosiddetta “legge europea” (Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea) ed è stato a sua volta emendato, su indicazione del governo, inserendo una precisazione relativa al divieto di commercializzazione del munizionamento a standard Nato (con il fondello contrassegnato dalla croce nel cerchio).
Si tratta di un risultato molto importante per il settore armiero che, a questo punto, ha la fondata speranza di risultare finalmente allineato al resto del Paesi europei: il tutto senza, è opportuno sottolinearlo, alcun tipo di ricaduta negativa in termini di sicurezza sociale. Le ricadute saranno positive in particolare per l’attività sportiva svolta a livello internazionale (oggi, infatti, gli atleti esteri non potevano portare in Italia le loro pistole per le competizioni di livello europeo e mondiale, stante il divieto di importazione anche temporanea di queste armi, peraltro con caratteristiche balistiche identiche alle nostrane 9×21). Non è, tuttavia, ancora il momento di cantare vittoria: il provvedimento e i relativi emendamenti devono infatti passare il voto finale nell’aula del Senato e poi il testo dovrà essere approvato anche dalla Camera, che potrebbe a propria volta proporre ulteriori emendamenti.