«Purtroppo la Lombardia è rientrata in un forzato lockdown venatorio». Così inizia la nota del presidente di Assoarmieri Antonio Bana, che, all’indomani della decisione del Tar di sospendere l’attività venatoria in Lombardia, ha commentato l’accaduto. «Il mancato rispetto, la superficialità nell’applicare la normativa riferita al mondo venatorio, la supponenza di ritenere che alcune regole anche se non rispettate non servano a nulla», ha commentato Bana, «ha scoperto il fianco ancora una volta ai nostri avversari, che hanno affondato un duro colpo. È bastato molto poco, con un atteggiamento ostruzionistico molto prevedibile, per chiudere in un buio post pandemico il mondo venatorio».
«Il danno che ne consegue non coinvolgerà solo i cacciatori», precisa Bana, «ma tutta la filiera: armerie, piccole e medie imprese, artigiani del settore, aziende faunistiche venatorie e tutti coloro che ogni giorno lavorano nel rispetto delle regole e delle norme che altri pensano di snobbare! Dobbiamo rialzarci con forza e chiedere ancora una volta ai nostri cacciatori di non perdersi d’animo, sarà difficile, ma spero che anche in questa gravosa situazione si dimostri compattezza, altrimenti i nostri avversari avranno vinto una volta di più!».