Così come l’elezione in sé del nuovo presidente dell’Unione italiana Tiro a segno è stata una delle più tormentate di sempre, al culmine (e, si sperava, al termine) di un commissariamento durato anni, anche il processo di ratifica della nomina a opera degli enti vigilanti (in primis il ministero della Difesa) sembra essere tutto in salita per Costantino Vespasiano, il prescelto dall’assemblea composta dai presidenti di sezione, rappresentanti dei tecnici e degli atleti lo scorso luglio.
Il 4 ottobre scorso, infatti, l’ex presidente vicario dell’Uits Attilio Fanini ha presentato, secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, un esposto ai principali vertici istituzionali dello Stato, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al presidente del consiglio Mario Draghi, al ministro della funzione pubblica Renato Brunetta. L’esposto solleva, ancora una volta, la questione relativa alla compatibilità (o meglio, non compatibilità) di Vespasiano con la carica di presidente dell’Uits secondo quanto previsto dalla legge Madia, in quanto ex dirigente pubblico in quiescenza.
Come è noto, la questione era già emersa all’atto della presentazione della candidatura di Vespasiano, prima delle elezioni, ed era stata risolta dal tribunale sportivo dell’Uits rinviando la trattazione nel merito della vicenda, per l’appunto, alla fase di convalida dell’elezione da parte del ministero della Difesa, che è ente vigilante.
Il nodo da sciogliere, in particolare, è rappresentato dalla diatriba se l’Uits debba essere considerato un ente a base associativa o non associativa, differenza dalla quale dipende la piena applicabilità della legge Madia oppure no. Per la verità, dalla decisione sulla natura dell’ente deriverebbero, a cascata, tutta una serie di questioni sulla natura giuridica del personale delle sezioni (dai presidenti ai commissari di tiro) dal punto di vista retributivo e contributivo, che potrebbero avere conseguenze potenzialmente esplosive per la sopravvivenza stessa della federazione.
L’alternativa che si profila, rispetto a una totale incompatibilità, potrebbe essere quella di una ratifica per un solo anno, senza alcuna indennità.