Cacciatori con numero identificativo, come la celebre banda Bassotti? Andrea Zanoni, consigliere regionale veneto per il Partito democratico, non è nuovo a trovate di questo genere, ma la sua ultima proposta ha superato ogni possibile immaginazione. La soluzione per garantire il rispetto della legislazione da parte dei cacciatori, secondo Zanoni, sarebbe quella di dotarli di una “targa”, una pettorina con numero leggibile, che possa servire a identificare gli eventuali trasgressori anche a distanza. «Non è una misura punitiva», ha affermato Zanoni, «bensì a tutela della sicurezza dei cittadini. Così chiunque riuscirebbe a leggere la matricola, riportata a caratteri cubitali, potendo denunciare alle forze dell’ordine, in caso di danni e abusi, i responsabili che scappano senza prestare soccorso». E, infatti, il problema è proprio questo. Benché i cacciatori onesti, come sottolinea lo stesso Zanoni, “non abbiano nulla da temere”, quanto tempo occorrerebbe perché qualche “zelante cittadino”, spinto da una semplice avversione nei confronti dell’attività venatoria, cominci a denunciare arbitrariamente e senza ragione, segnalando alle autorità il numero di pettorina dei cacciatori che incontra? Considerata la consolidata abitudine degli anticaccia di creare disturbo ai cacciatori per il semplice gusto di farlo, si creerebbe una situazione esplosiva, in cui cacciatori onesti e rispettosi delle regole si troverebbero a dover dimostrare di non aver commesso illeciti, accusasti ingiustamente da individui in malafede.
L’esponente veneto di Fratelli d’Italia Vincenzo Forte ha risposto alla proposta di Zanoni ritenendola “un’idea pericolosa”. «Si tratta di cittadini dalla fedina penale perfettamente pulita», ha aggiunto Forte, «che esercitano un’attività lecita nel rispetto delle normative vigenti! Se gli organi preposti volessero fare dei controlli, potrebbero farli in ogni momento senza la necessità di ricorrere a ridicole “etichettature”».