«La diffusione dei casi di peste suina nel territorio italiano è un flagello che rischia non solo di incidere sulla tenuta del comparto agricolo ma, in generale, di rompere l’equilibrio tra uomo, animali, natura e ambiente, che quotidianamente cerchiamo di preservare», così inizia la nota diramata da Fondazione Una (Uomo, natura e ambiente) con la quale il presidente, Maurizio Zipponi, ha chiarito la posizione di Una in merito alla gestione dei casi di Psa in Italia, in seguito alla creazione di una zona rossa intorno alla città di Roma. Zipponi ha espresso il suo pieno sostegno e la sua comprensione in particolar modo nei confronti di Coldiretti e del suo presidente Ettore Prandini, che pochi giorni fa ha scritto al primo ministro Mario Draghi e ai ministri competenti delle Politiche agricole alimentari e forestali, della Salute e della Transizione ecologica. A rischio, secondo Coldiretti, ci sarebbe la sopravvivenza di 29 mila allevamenti italiani e di un intero comparto strategico, che genera un fatturato di 20 miliardi di euro l’anno e garantisce occupazione a circa centomila persone.
«Noi stessi», ha aggiunti Zipponi, «stiamo lavorando a fianco delle Istituzioni, con il Governo e le Regioni per dare il nostro contributo concreto, ma siamo consapevoli che di fronte a un problema così rilevante il mondo venatorio dovrà essere opportunamente il primo attore coinvolto».