Il primo ministro canadese Justin Trudeau passa nuovamente all’attacco dei legali detentori di armi: dopo la messa al bando di 1.500 modelli di armi ritenute “d’assalto”, tramite un provvedimento emanato a sorpresa il 1° maggio 2020, stavolta ha preso a pretesto quanto accaduto negli Stati Uniti con la strage di Uvalde per proporre alla camera dei comuni il nuovo disegno di legge C-21 (tramite il ministro della pubblica sicurezza, Marco Mendicino) fortemente limitativo sul possesso di armi corte. “È sufficiente guardare a quanto accade a Sud del nostro confine per capire che se non agiamo con fermezza e rapidità, le cose potranno solo peggiorare”, ha commentato. Per la verità, la strage di Uvalde è stata commessa con due armi lunghe già oggetto del provvedimento canadese di messa al bando del 2020, ma questo evidentemente è un dettaglio poco significativo per il primo ministro.
In sostanza, il disegno di legge prevede un “congelamento” del mercato delle armi corte: chi già le possiede non dovrà consegnarle, ma dal giorno successivo all’entrata in vigore della nuova legge (ammesso che sia approvata), non sarà più possibile acquistarle, venderle e importarle. Sono previste eccezioni per i tiratori agonisti, gli atleti olimpici e per le guardie giurate.
Il provvedimento contiene anche la proposta che, per le armi lunghe, la capacità dei caricatori sia limitata a sole 5 cartucce e sono previste anche regole più efficaci per consentire alle autorità di intervenire sui soggetti problematici che siano detentori di armi, per esempio nel caso di violenze domestiche o nel caso in cui il legale detentore compia altri atti ritenuti incompatibili con la sua affidabilità nel possesso di armi. Si parla anche della messa al bando delle repliche Soft air.
“Al di là dell’impiego sportivo e per la caccia, non c’è ragione per la quale chiunque in Canada debba avere necessità di un’arma nella sua vita di tutti i giorni”, ha aggiunto Trudeau.
Le autorità di polizia hanno già dichiarato di ritenere poco probabile una corsa all’acquisto di armi corte prima che la legge venga approvata, in quanto la normativa sul possesso delle pistole è già molto rigorosa.
I conservatori hanno criticato il provvedimento, osservando come ancora una volta si vada a colpire e penalizzare i legali detentori anziché concentrare sforzi e risorse sul fiorente mercato nero di armi che filtra dalla frontiera con gli Stati Uniti. In effetti, l’acquisto forzoso da parte delle autorità canadesi per i 1.500 modelli di armi “d’assalto” vietati nel 2020 da Trudeau, si prevede che abbia un costo salatissimo per l’erario canadese: fondi che alcuni avrebbero visto meglio impiegati nel potenziare organici e strumenti per le “giubbe rosse” e le altre forze di polizia sul territorio.