Dalla riunione informale dei ministri della Difesa dei Paesi Ue, svoltasi ieri a Praga, è emerso un primo accordo di massima che potrebbe portare, una volta definiti nel dettaglio i parametri operativi e legali, a un programma di addestramento su base europea per i militari ucraini. L’alto rappresentante dell’Unione europea per la Politica estera e di sicurezza, Joseph Borrell, in una conferenza stampa dopo la riunione ha dichiarato: “Non dico che sia stato deciso, anche perché in un Consiglio informale non si prendono decisioni, ma è stato dato il via per il lavoro preparatorio, che comprende i contatti con la parte ucraina e la definizione dei parametri legali e operativi che possono portare a una decisione. Il ministro della difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, ha partecipato al meeting in videoconferenza e ci ha informato sui recenti sviluppi sul campo e sulle necessità dell’esercito ucraino. Dobbiamo rispondere alle loro richieste. Le necessità non riguardano solo i rifornimenti militari, ma c’è bisogno anche di rigenerare le loro forze militari e strategiche, assieme a un miglioramento dell’addestramento dei soldati e delle strutture militari. Ci sono più iniziative di addestramento in campo, ma i bisogni sono enormi. Posso dire che ogni Stato membro è chiaramente d’accordo con questi impegni, così come nell’intraprendere il lavoro necessario per definire i parametri per l’assistenza militare europea di alto livello all’Ucraina”.
Già adesso alcuni Paesi europei stanno addestrando militari ucraini, come Repubblica ceca, Polonia, Germania, Francia e Gran Bretagna, ma lo stanno facendo in modo autonomo. L’auspicio di Borrell è, invece, orientato a una missione centralizzata e gestita da Bruxelles, a stretto contatto con il Regno Unito e gli Stati Uniti. Anche perché, come ha ricordato Borrell, “Stiamo fornendo armi abbastanza sofisticate, è necessario addestramento per farle funzionare”.