Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente – ha inaugurato ieri il proprio ciclo di incontri con il panel dedicato all’ambizioso progetto Biodiversità in volo, realizzato in collaborazione con Federparchi – Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali.
Nel corso del panel, durante il quale sono intervenuti Renata Briano, Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione UNA, Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi, e Salvatore Drago, giornalista firma de La Verità e Panorama, è stata presentata l’iniziativa, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica contro i fenomeni di bracconaggio a favore della tutela delle specie protette presenti nei diversi parchi italiani.
L’attività venatoria in quanto sostenibile e responsabile, lontana dal bracconaggio e, al contrario, a favore della tutela delle specie protette, è infatti uno dei valori fondanti di Fondazione UNA, che promuove la figura del cacciatore come Paladino del Territorio, custode degli equilibri faunistici e naturali. Ciò è alla base della sinergia e collaborazione con Federparchi, con cui, sotto il nome del progetto “Biodiversità in Volo”, Fondazione UNA ha organizzato una serie di escursioni all’interno dei parchi sul territorio italiano, in particolare il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e il Parco Regionale della Maremma.
“Insieme a Federparchi abbiamo deciso di creare un progetto che parte dalla comunicazione degli sforzi che i parchi stanno compiendo in favore della tutela delle specie protette, per arrivare a scardinare i miti negativi sulla caccia, accomunata erroneamente al bracconaggio” ha dichiarato Renata Briano, Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione UNA – “Bisogna infatti tenere sempre a mente che l’attività venatoria è un’attività legale, che si fonda sui risultati di ricerche scientifiche che stabiliscono la quantità dei prelievi possibili durante le stagioni di caccia. Per questa ragione, è una pratica sempre sostenibile, al contrario del bracconaggio che è una attività al di fuori della legge, che attenta alla biodiversità.”
Sul tema è intervenuto anche Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi: “Delle circa 500 specie presenti in Italia, solo 59 sono cacciabili, e spesso sono quelle la cui proliferazione costituisce un danno per il mantenimento degli equilibri dei nostri territori. Per questo è importante far comprendere all’opinione pubblica la grossa differenza che c’è tra il cacciatore ed il bracconiere, ossia tra chi opera seguendo la legge e le disposizioni della comunità scientifica e chi invece agisce al di fuori della regolamentazione nazionale”.
L’attività venatoria è quindi da intendersi come strumento positivo e, soprattutto, efficace nel mantenimento degli equilibri naturali. Anche per questo, dal 2020 Fondazione UNA è entrata a far parte di IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, portando il mondo venatorio in uno dei principali luoghi di scambio e dialogo sui temi della biodiversità, insieme ad altre associazioni ambientaliste europee.