La questura di Roma ha diffuso lo scorso 7 settembre 2022 una circolare, verso i commissariati da essa dipendenti e verso il comando generale dell’Arma dei carabinieri (per quanto riguarda le stazioni periferiche), nella quale vengono svolte alcune interessanti considerazioni circa la modalità di denuncia delle munizioni. Come è noto, proprio nell’ambito di pertinenza della città di Roma si erano verificati casi “limite” nei quali il funzionario di turno non solo imponeva che fosse denunciato il quantitativo preciso per ogni singolo calibro detenuto, ma che fosse anche specificata la marca (cosa poi sconfessata dal Tar).
Nella circolare in questione si specifica che “In ordine alla denuncia di detenzione di munizioni, si segnala come alcuni uffici obblighino il cittadino a denunciare il munizionamento, per altro solo quello per arma corta e non anche quello per arma lunga, distinguendo lo stesso per calibro, offrendo quindi una errata interpretazione alla norma che, invece, dispone che venga fatta denuncia di munizioni distinguendo per “specie e quantità”. Dalla lettura della normativa di riferimento si evince come l’indicazione “per specie” sia riferibile unicamente alla distinzione relativa al munizionamento utilizzabile sulle armi corte e quello utilizzabile sulle armi lunghe, diversamente dall’interpretazione di alcuni operatori che usano distinguere le munizioni in base al calibro delle stesse. L’eliminazione di tale immotivato obbligo semplificherà notevolmente l’attività dei vari uffici, limitando la continua presentazione di denunce da parte dell’utente che, sempre nel limite del quantitativo massimo detenibile di 200 cartucce per arma corta, si trova ad acquistare munizioni di calibro diverso perché detiene armi corte in calibri differenti. In materia di denuncia di munizionamento poi, giova ricordare che l’acquisto di munizioni “a reintegro” o di quelle acquistate per il cosiddetto “consumo immediato”, ovvero per essere consumate prima dello scadere delle 72 ore previste per la denuncia di detenzione, non devono essere denunciate”.