In Ecuador la situazione della criminalità e degli omicidi sembra che stia uscendo completamente dal controllo delle autorità, con particolare riferimento agli atti di vera e propria guerriglia che stanno portando avanti negli ultimi anni i gruppi criminali legati alla distribuzione e all’esportazione degli stupefacenti, principalmente cocaina. In particolare, nel 2021 il tasso di omicidi è aumentato del 180 per cento rispetto al 2020, e nel 2022 c’è stato un ulteriore aumento del 186 per cento rispetto al 2021. Nel 2022, le persone uccise nel Paese sono state 4.539 (4.603 secondo altre fonti), con una incidenza proporzionale di 25,5 persone uccise per 100 mila abitanti. Oltre agli omicidi in sé, sono in aumento esponenziale i casi di rapimento a scopo di estorsione, che colpiscono i cittadini in diverse parti del Paese.
A questa situazione, il presidente ecuadoregno Guillermo Lasso ha deciso di rispondere con una modifica alla normativa nazionale, che consentirà ai cittadini di portare armi per l’autodifesa. Nel suo messaggio alla nazione, con il quale ha annunciato questo provvedimento, Lasso ha precisato che la “misura urgente è quella di combattere il nemico comune dell’Ecuador: la delinquenza, il traffico di droga e la criminalità organizzata”. Una ulteriore misura predisposta dal presidente prevede che le guardie giurate intervengano a sostegno della polizia nazionale nei compiti di sorveglianza e sicurezza, secondo uno schema che è stato definito la “crociata per la tua sicurezza”, che prevede una sinergia combinata tra forze dell’ordine, forze armate e intelligence.
Il presidente Lasso ha anche disposto lo stato di emergenza per la Zona 8, che comprende le città di Guayaquil, Duràn e Samborondòn, che implica l’applicazione del coprifuoco tra l’una e le cinque del mattino.
Il porto delle armi era previsto e disciplinato dalla normativa ecuadoregna fin dagli anni Ottanta ma, nel 2009, sotto la presidenza di Rafael Correa, questa autorizzazione era stata sospesa a tempo indeterminato. Proprio l’ex presidente Correa ha commentato la notizia in modo estremamente negativo, dichiarando: “Secondo un inetto senz’anima come Lasso, la “guerra” è tra cittadini e criminali e non tra lo Stato e il crimine… Ecco perché il porto d’armi!”.
Positivo invece il commento di Esteban Torres Cobo, membro dell’assemblea del Partito sociale cristiano, che ha definito il provvedimento “tardivo ma positivo. Il possesso e il porto di armi per i civili, una promessa non mantenuta della campagna elettorale, arriva con due anni di ritardo, ma è positivo e necessario. Dopo tre anni di lotta abbiamo finalmente ragione”.