Si riapre la diatriba sulle misure di contrasto al pericolo rappresentato dagli orsi in Trentino: nel question time alla Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha dichiarato ufficialmente che il ministero dell’Interno sarebbe favorevole alla distribuzione degli spray anti-orso. Peccato che, come eravamo stati facili profeti, non si parli della possibilità per i comuni escursionisti di acquistare questo tipo di prodotto (che, avendo una concentrazione di sostanza urticante superiore rispetto ai normali spray antiaggressione, per l’attuale normativa italiana è considerato “arma”), bensì dell’eventualità di dotarne i soli carabinieri forestali. Ma questi ultimi, non hanno già la pistola? Pronta la risposta di Ciriani, secondo il quale questi spray “sono usati in diversi Paesi in aree con presenza di orsi per evitare l’impiego di armi da fuoco che pare eccessivo”. Ciriani ha inoltre precisato che “sono da qualificarsi come armi ed è prudente che siano usati da personale specializzato e appositamente addestrato”.
A questo punto, sembra che l’unico scopo dello spray anti-orso non sia quello di tutelare le persone dai plantigradi eventualmente aggressivi, bensì quello di tutelare i plantigradi rispetto al rischio, più o meno remoto, di essere fatti segno di colpi d’arma da fuoco da parte degli operatori delle forze dell’ordine! Siamo all’assurdo.
La deputata trentina, della Lega, Vanessa Cattoi ha replicato chiedendo esplicitamente “che venga data la possibilità di avere lo spray anti-orso a tutti i cittadini come avviene in Canada e negli Stati Uniti”, mentre il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha precisato che “sicuramente è un passo importante ma le soluzioni al problema sono altre”.