Nei giorni scorsi a San Salvo Marina, pochi chilometri di distanza da Vasto, in Abruzzo, è comparso nuovamente un altro lupo che ha tentato di predare il cane di una persona che passeggiava sulla spiaggia. Diciamo lupo perché ormai, dopo il famoso fatto sulla spiaggia di Vasto, che ha tenuto in allarme con le sue aggressioni molte persone risultate anche ferite dai morsi, si era inizialmente scatenata una diffida a dichiarare, senza aver analizzato alcun campione dell’animale stesso, che fosse veramente un lupo. Cosa poi invece confermata dalle analisi effettuate dall’Ispra, una volta catturato l’esemplare che è stato poi anche ritenuto responsabile di tutte le aggressioni effettuate nell’area.
Adesso quindi, confortati da questa chiarificazione che afferma che i lupi nella zona ci sono davvero, abbiamo sicuramente motivazione a chiamarlo proprio lupo. Il fatto si è verificato verso le 22,30 sul lungomare Cristoforo Colombo, dove c’erano molte persone intente a passeggiare, molte delle quali accompagnate dal proprio cane.
Il proprietario aggredito ha dichiarato che mentre camminava è comparso appunto questo lupo che ha tentato di prendere il suo cane. Cosa per la quale il proprietario si è impaurito ed è corso in un bar vicino, nei pressi del quale ha potuto parlare con un altro proprietario di un secondo cane, un cucciolo di Husky di 3 mesi e mezzo, ferito non gravemente proprio dal lupo. Altre persone nel bar hanno confermato di aver subìto tentativi di predazione dei propri cani alla stessa maniera, e nello stesso punto. Certo la cosa ha un risvolto anche enigmatico. Non volendo andare troppo avanti con la fantasia, risulta strano che a così breve distanza in linea d’aria ci sia un altro lupo che adotta lo stesso metodo dell’altro, cioè avvicinare senza paura esseri umani per predare, o tentare di farlo, i loro cani, con i padroni quasi attaccati.
Potremmo pensare che nella zona ci sia un branco, o pochi individui, magari provenienti dallo stesso gruppo famigliare, con un imprinting anomalo, magari appreso da un adulto già dedito ad annullare eventuali distanze di sicurezza dagli umani. Certo, se la cosa subirà ulteriori sviluppi, si dovrà attuare lo stesso sistema adottato per l’altro esemplare già catturato. Ma finiamo sempre per ribadire la stessa cosa: il lupo ormai non ha più quel timore ancestrale dell’uomo dovuto alla persecuzione storica a cui era abituato. E diversi esemplari di branchi già confidenti, o poco timorosi o addirittura più spavaldi, fanno naturalmente nascere e allevano individui che assimilano gli stessi comportamenti dei genitori o degli esemplari dominanti. Ormai gli episodi sono ricorrenti, e addirittura in molti paesi passeggiano senza timore anche di giorno. I cambiamenti del comportamento sono cosa normale, sia nell’uomo e ancor più nelle specie animali. Le quali, molto più attente di noi, sfruttano qualunque occasione per apprendere nuove tecniche di sopravvivenza e relativi comportamenti per attuarle. Il lupo è molto più intelligente di coloro che si ostinano ancora a vederlo come prodotto in eterno da una fotocopiatrice in 3D.