Portata avanti per anni, con rilevante dispendio di energie e di soldi per la gestione degli oltre mille esemplari sequestrati su tutto il territorio nazionale, l’inchiesta sulle carabine semiautomatiche Zastava M76 si è risolta una volta di più con un nulla di fatto. Dopo il non luogo a procedere davanti al tribunale di Brescia, è stato disposto il non luogo a procedere, perché il fatto non costituisce reato, anche dal tribunale di Imperia nei confronti di uno degli importatori dell’arma in questione, Mario Garlasco, ex titolare della Gm tecnoservice. La posizione di Garlasco era stata scorporata da quella della maggioranza degli altri indagati, per incompetenza territoriale, visto che l’azienda da lui guidata si trovava in provincia di Imperia (più precisamente a Diano marina) e si è quindi deciso di trattarla innanzi a quel tribunale. Dopo 10 anni dall’avvio delle indagini, finalmente la decisione che ristabilisce, ancora una volta di più, giustizia nei confronti degli allora importatori.