Il 4 gennaio è entrato in funzione il registro nazionale digitale per i periti, i Ctu e gli altri ausiliari previsti nel processo civile e penale. La sua istituzione era già prevista dalla legge n. 132 del 2015, ma l’impulso definitivo è stato conferito dalla cosiddetta riforma Cartabia.
Si tratta di un database che consentirà di accedere a livello nazionale ai nominativi degli esperti iscritti. Quindi dal 4 gennaio scorso, le domande di iscrizione non dovranno più essere inoltrate tramite gli uffici di volontaria giurisdizione dei singoli tribunali, bensì tramite questo sistema, al quale è possibile accedere con il sistema di autenticazione Spid.
Per i nuovi iscritti, sono state contemplate due specifiche finestre temporali nelle quali presentare l’iscrizione, che sono dal 1° marzo al 30 aprile e dal 1° settembre al 31 ottobre di ogni anno.
Per chi è già iscritto presso un tribunale, corre comunque l’obbligo di iscriversi alla piattaforma, senza obbligo di pagamento dello specifico tributo (che è già stato pagato all’atto dell’iscrizione), entro il termine perentorio del 4 marzo 2024. Tra la documentazione richiesta per attivare la propria domanda, c’è anche l’obbligo di iscriversi a una associazione di categoria (o un ordine professionale per le categorie che lo prevedono) e, soprattutto, di provvedere all’obbligo di formazione continua, mediante la frequentazione di specifici corsi. Il totale di crediti formativi richiesto è di 30 crediti in due anni, al termine del biennio ci sarà una revisione ulteriore dei profili e così via. Chi non completa la domanda entro il 4 marzo o non resta aggiornato con i crediti formativi, viene cancellato dall’albo.
Come è prevedibile, il sistema è attualmente in fase di definizione e la situazione è ancora piuttosto confusa, si auspica che nei prossimi giorni vengano forniti ragguagli più specifici.