Gli errori nella compilazione della denuncia delle armi possono costare molto caro. Lo ha scoperto a proprie spese, come riportato dalla cronaca locale, un cittadino della provincia di Imperia al quale, in occasione di un controllo sulla detenzione delle armi, è stato contestato dai carabinieri il possesso di un’arma non denunciata e lo smarrimento di un’arma denunciata, con conseguente sequestro dell’arma ritenuta non denunciata e la revoca delle licenze in materia di armi. In realtà si è poi scoperto che i due fucili oggetto della controversia erano, in realtà, la stessa arma, denunciata con un altro numero di matricola per un errore sorto a seguito della cessione tra privati dell’arma, del quale non si erano accorti né il cedente, né l’acquirente, né le forze dell’ordine all’atto del ricevimento della denuncia. La vicenda è stata, per fortuna, ricostruita nella sua interezza, anche con il contributo dell’azienda produttrice dell’arma, ma si è comunque dovuti giungere fino all’udienza preliminare perché fosse dichiarato il non luogo a procedere perché “il fatto non sussiste”.