Il conflitto in Ucraina ha evidenziato l’efficacia e la reale insidia, tramite anche un massiccio impiego e la diffusione sui social dei successi, di piccoli droni Fpv (First person view, quadricotteri pilotati con visori individuali e telecomandati) che ingaggiano non più solo i mezzi ma anche le truppe di terra. Possono essere impiegati in modalità “suicida” espletando le funzioni di una loitering munition oppure, rilasciare munizioni e tornare successivamente alla “base”.
Per contrastare questi nuovi scenari, entrambi i contendenti hanno fatto ricorso a fucili calibro 12 di varie tipologie ma con generale prevalenza delle versioni semi automatiche, come armi di estrema ultima difesa.
Il semi automatico Benelli defense M4 Ai Drone guardian e per migliorare le prestazioni in funzione del nuovo ruolo, impiega la tecnologia proprietaria Ai che sta per Advanced impact, sistema brevettato con il profilo interno della canna con cono maggiorato e allungato in grado di migliorare la capacità di colpire bersagli a distanza maggiore rispetto ai fucili standard e con una penetrazione più profonda (migliore capacità di distruzione) per colpire bersagli da 0 a 50 metri (ottimale) e fino a 100 metri o più (colpi borderline). Vi sarà anche una nuova munizione a pallettoni 4/0, che crea uno sciame abbastanza grande a distanze di 50 metri o più per abbattere facilmente il drone in volo ravvicinato.
L’M4 Ai Drone guardian impiega un micro red dot Steiner Mps co-allineato alle mire, sarà disponibile con canne della lunghezza di 18,5 o 26 pollici (470-650 millimetri rispettivamente), la capacità del serbatoio tubolare è di 6 cartucce Magnum calibro 12/76 o 7 in 12/70, i pesi variano da 3.900 a 4.100 grammi. Come noto, in questa versione è presente una astina in alluminio multi-rails per il montaggio di ulteriori accessori tattici.
Grazie a questa nuova versione, i soldati potranno disporre di una arma pensata espressamente per l’importante ruolo di difesa individuale dagli Fpv.