Continua l’assalto dei cittadini americani alle armerie per dotarsi di pistole, carabine e munizioni. Alcune municipalità confermano l’apertura considerandole “pubblico servizio di utilità”
Continua l’assalto da parte dei cittadini statunitensi nei confronti delle armerie, per l’acquisto di armi e munizioni in vista dei paventati problemi di sicurezza e ordine pubblico in conseguenza del Coronavirus. Secondo quanto pubblicato dal quotidiano britannico Daily mail, che riporta le fonti Fbi, anche tenendo presente che in un anno “elettorale” (per l’elezione del presidente degli Stati Uniti) gli acquisti di armi subiscono sempre un aumento fisiologico, già nei primi due mesi dell’anno i Background check, cioè le richieste di autorizzazione all’acquisto, hanno raggiunto quota 5,5 milioni, con un aumento di 350 mila unità rispetto agli stessi mesi del precedente anno elettorale, cioè il 2016. Alcuni negozi hanno dichiarato un aumento dell’attività commerciale anche dell’800 per cento, con necessità di apertura 7 giorni su 7. È interessante notare, ed emblematico della differente mentalità yankee rispetto all’Europa e agli altri Paesi del mondo, che a fronte del cosiddetto “lockdown”, cioè obbligo di chiusura per la maggior parte delle aziende e degli esercizi commerciali non essenziali, diverse autorità municipali hanno invece esplicitamente ricompreso le armerie tra i servizi “essenziali” (è il caso dello sceriffo della contea di Los Angeles, Alex Villanueva) o “servizi di pubblica utilità” (Bil Gore, sceriffo di San Diego), consentendo loro di restare aperte.