Il disegno di legge 695 del Parlamento della Repubblica ceca, che conteneva alcuni provvedimenti in materia di armi, è stato sottoposto all’assemblea. Tra le misure al vaglio dei deputati, anche quella relativa all’introduzione di un divieto di vendita e detenzione dei moderatori di suono per le armi corte. L’idea di messa al bando era venuta al ministro degli Interni Vit Rakusan, in risposta alla strage perpetrata da uno squilibrato all’Università di Praga utilizzando, per l’appunto, armi corte munite di moderatori di suono. L’idea sottesa alla proposta di messa al bando, propalata dalle forze dell’ordine nei giorni successivi all’accaduto, era che fosse stato l’uso dei moderatori di suono a rendere più difficile l’individuazione del folle all’interno dell’Università e, di conseguenza, a rendere più difficile l’intervento da parte delle forze dell’ordine. Tuttavia, un esperimento scientifico condotto proprio nel palazzo dell’Università da parte dell’associazione di tutela dei possessori di armi Lex ha evidenziato come l’uso dei moderatori di suono non avrebbe in alcun modo costituito una differenza rispetto all’impiego delle stesse armi senza moderatori, riguardo alle possibilità di individuazione dello sparatore. La proposta di messa al bando dei moderatori è stata, quindi, ritenuta un provvedimento volto a coprire le carenze di intervento delle forze dell’ordine che, in effetti, hanno raggiunto le vittime dell’attacco solo 29 minuti dopo l’inizio della sparatoria. È stato anche considerato, da parte dei parlamentari, che l’introduzione del divieto sui moderatori per le armi corte sarebbe risultato del tutto inefficace per un eventuale impiego criminale degli stessi, atteso il fatto che in alcuni Paesi vicini alla Repubblica ceca (come la Polonia) vengono comunque venduti senza formalità. Per tutte queste ragioni, il provvedimento è stato bocciato e la normativa ceca sui moderatori di suono resterà invariata.
Repubblica ceca: salta la proposta di divieto dei moderatori per le pistole
Bocciata in Parlamento a Praga la proposta di introdurre limitazioni ai moderatori di suono per le armi corte, dopo la strage in Università: riconosciute pesanti carenze nell’intervento delle forze dell’ordine