Pmal Terni: organico dimezzato, turnover bloccato

I sindacati del Polo di mantenimento armi leggere di Terni hanno inviato alla Commissione parlamentare Difesa una lettera aperta nella quale sottolineano la gravissima situazione dell’ente, che potrebbe pregiudicarne la sopravvivenza

Il depauperamento degli organici e del know how del Polo di mantenimento armi leggere di Terni è oltre il limite di guardia, in ballo ormai c’è la stessa sopravvivenza dell’ente. Lo hanno sottolineato le sigle sindacali che hanno inviato una lettera aperta alla Commissione parlamentare Difesa. Rispetto a una pianta organica che prevede 384 lavoratori civili, infatti, l’attuale consistenza organica è di 200 unità e il bando di concorso del 2024 è fermo al palo, senza a oggi che sia possibile sapere le date degli esami. Secondo i sindacati, questa situazione ha portato a una emorragia di competenze maturate negli ultimi 40 anni di attività: tecnici, quadri e personale amministrativo oggi sono ai minimi termini, sovraccarichi di incarichi e responsabilità, con rischi diretti sulla capacità produttiva e sulla sicurezza operativa.

Le organizzazioni sindacali chiedono un piano straordinario immediato di assunzioni di personale civile, tecnico e amministrativo – sia assistenti che funzionari – con coperture nella legge di bilancio 2026 e una revisione della legge 244/2012, che impone tagli ormai considerati insostenibili nel quadro geopolitico attuale.

Parallelamente, il potenziamento delle commesse per la riparazione delle armi, la produzione di ricambi e l’allestimento di equipaggiamenti potrebbe, insieme ai programmi di formazione già avviati e al trasferimento di conoscenze dai lavoratori più esperti ai nuovi assunti, restituire al Polo la centralità strategica che ha sempre avuto.

“Gli sforzi messi in campo dalla Direzione del Pmal e dal Capo di Sme – scrivono i sindacati – attraverso la ricerca di personale e la riassegnazione di commesse, accompagnati da interventi strutturali, potrebbero consentire all’ente di assolvere alla propria mission e riprendere il ruolo strategico che da 150 anni ricopre”.