Al recente salone militare russo Army 2019, la Kalashnikov concern ha confermato l’interesse nel settore dei droni “armati” con la presentazione di un nuovo modello…
In particolare si tratta di “munizioni circuitanti” o loitering munition più sbrigativamente definite come droni killer. Il nuovo Uas Lancet, prodotto dalla consociata Zala aero group, utilizza sistemi elettro-ottici di scoperta e identificazione del bersaglio, trasmissioni dati e video in tempo reale all’operatore che segue e determina l’ingaggio del bersaglio; le scarse informazioni parlano di un peso di 12 chilogrammi e una gittata massima di 40 chilometri. La configurazione del Lancet è con doppie ali cruciformi sul corpo ed elica posteriore spingente.
Non si tratta tuttavia del primo drone killer della Kalashnikov: durante il precedente salone Idex ad Abu Dhabi, l’azienda ne aveva svelato un altro, il Zala Kub (foto sotto). Questo ha invece una configurazione tutta-ala ma sempre con elica posteriore spingente, velocità di 80-130 chilometri/ora, durata massima di volo di 30 minuti e carico pagante (testata bellica) di 3 chilogrammi. La Zala aero comunque, produce anche droni da ricerca e sorveglianza: tuttavia, la presentazione ravvicinata di due modelli in questa particolare tipologia, sottolinea un particolare interesse strategico nel settore.