Il 18 agosto scorso è morto per infarto nella sua abitazione a Firenze Salvatore Orlando, 55 anni, presidente del gruppo metallurgico Kme, figlio maggiore di Luigi Orlando, che aveva portato avanti la tradizione di una delle famiglie industriali più note nell'Italia del secolo scorso.
Con Salvatore Orlando la famiglia era arrivata alla sesta generazione, ma senza eredi maschi. Tra la fine dell'Ottocento e inizio Novecento, gli Orlando sono considerati tra i protagonisti del Risorgimento italiano (mazziniani e “sponsor” della spedizione dei Mille), e del processo di industrializzazione del Paese. Attivi nella cantieristica navale a Livorno, Genova e La Spezia, nel corso dei decenni gli Orlando passarono ad altri settori quali la siderurgia e la metallurgia rilevando nei primi del '900 la maggioranza della Smi, la società che per quasi un secolo è stata il principale fornitore di munizioni dell'esercito italiano.
Negli anni novanta Smi acquisisce la società tedesca Kme – Kabelmetal, il maggior produttore tedesco di semilavorati di rame e sue leghe, un'operazione che consente al gruppo fiorentino di raddoppiare fatturato e produzione e di uscire dall’industria bellica. Luigi Orlando, dopo aver portato a termine altre operazioni di acquisizione in Europa (è morto nel 2005) lasciò la guida nelle mani del figlio Salvatore che si trovò ad affrontare una delle più gravi crisi del settore. Nell'azionariato entra così Imtek e, nel 2010, dopo una complessa operazione finanziaria, la Kme diventa la capofila del gruppo. Kme oggi ha una posizione importante nel panorama internazionale della trasformazione del rame: la produzione annua è di circa 570.000 tonnellate di semilavorati di rame e leghe di rame e un fatturato consolidato di 3.000 milioni realizzato in 98 paesi con 13 stabilimenti.
È morto per un infarto nel sonno, nella sua abitazione a Firenze Salvatore Orlando, 55 anni, presidente del gruppo metallurgico Kme. Si chiude la dinastia che per quasi un secolo è stata la principale fornitrice di munizioni dell’esercito italiano.