Sarà l’esercito a vigilare sugli operatori sanitari dell’ospedale di Vibo Valentia: lo ha disposto (ed è la prima volta in Italia) il prefetto della città, Paolo Giovanni Grieco, in risposta agli episodi di aggressione dei quali sono stati vittime dottori e infermieri. Secondo il prefetto, tuttavia, non è corretto parlare di “militarizzazione”, quanto piuttosto di “rimodulazione dei servizi di vigilanza già operati dall’esercito su obiettivi sensibili del territorio vibonese, nell’ambito dell’operazione Strade sicure”. Gli ha fatto eco il sindaco della città, Enzo Romeo, affermando che l’ospedale Jazzolino “soffre di patologie comuni a tutti gli ospedali d’Italia anche sul fronte della sicurezza, come confermano, purtroppo, le circa 16mila aggressioni registrate in Italia nei confronti di medici e sanitari. Gli episodi che si sono verificati di recente a Vibo non devono farci dimenticare che i nostri medici, infermieri ed operatori in generale compiono sforzi notevoli per assicurare una sanità dignitosa, e non sono certo imputabili a loro le disfunzioni di cui soffre la sanità calabrese”. I militari opereranno in costante coordinamento con polizia e carabinieri.