L’Unione sindacale italiana poliziotti (Usip) e in particolare il segretario nazionale organizzativo, Daniele Possemato, hanno organizzato oggi nella sede della scuola Polgai (polizia giudiziaria, amministrativa, investigativa) di Brescia un interessante incontro sul tema del Taser nell’impiego da parte degli operatori di polizia (quindi sotto lo specifico profilo dell’uso legittimo delle armi). L’occasione non poteva essere più tempestiva, visto che proprio in queste settimane dovrebbe completarsi la prima effettiva distribuzione al personale dei Taser X2 acquistati dal ministero dell’Interno, dopo la sperimentazione condotta nelle città pilota nel 2018.
L’incontro ha avuto innanzi tutto il pregio di far incontrare a uno stesso tavolo relatori di tipo tecnico e interlocutori politici, tra questi ultimi hanno aderito la vicepresidente del gruppo Pd alla Camera Marina Berlinghieri, l’onorevole Raffaele Volpi della Lega, Claudia Carzieri (Fi) e Barbara Mazzali (Fdi) del consiglio regionale lombardo.
Tra i relatori tecnici, l’avvocato Antonio Bana (presidente di Assoarmieri) ha avviato i lavori con un interessante excursus giuridico che ha affrontato anche la casistica già esistente nei Paesi nei quali il Taser è in uso da un notevole numero di anni, come Stati Uniti e Gran Bretagna, ma soprattutto la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (secondo la quale, in ripetute occasioni, l’uso di tale strumento di coercizione è legittimo e non viola l’articolo 3 della Convenzione tanto quanto il suo impiego sia indispensabile e l’uso della forza non risulti eccessivo) e la congruità dell’uso del Taser rispetto alle previsioni dell’articolo 13 della Costituzione della Repubblica italiana. In questa cornice, si evidenzia ancora una volta come sia indispensabile, per evitare da un lato il rischio di abusi e dall’altro per consentire una efficace modalità di intervento agli operatori, la predisposizione di una normativa di rango legislativo che sia in grado di definire con maggiore dettaglio gli ambiti applicativi.
Emanuele Carraresi e Mirko Galatea dell’associazione Tactical life Italia (che è impegnata nella diffusione della cultura della legalità e del concetto di sicurezza individuale e sociale) hanno presentato inoltre una serie di filmati relativi a situazioni di intervento da parte delle forze dell’ordine sia in Italia sia in altri Paesi, evidenziando sia le notevoli differenze culturali e di mentalità alla base dell’impiego del Taser, sia i notevoli vantaggi che l’uso del Taser avrebbe rappresentato come alternativa alle mani nude o alla pistola d’ordinanza, nelle specifiche situazioni rappresentate nei filmati, ma in cui il Taser non era disponibile. La conclusione è, in definitiva, che un impiego correttamente regolamentato del Taser, in combinazione con una idonea formazione a tutto tondo degli operatori (in primis per quanto riguarda la gestione delle situazioni di rischio in sé), possa costituire un notevole miglioramento sia per quanto riguarda l’incolumità degli operatori, sia per quanto riguarda la sicurezza della collettività, sia per quanto riguarda l’incolumità stessa dei soggetti destinatari dell’immobilizzazione. La sinergia tra Taser, arma d’ordinanza, eventuali altri dispositivi di autodifesa non letali (spray al capsicum, sfollagente) potrà essere ulteriormente perfezionata dall’entrata in servizio delle Bodycam, che consentiranno di avere una perfetta ricostruzione dell’intervento.