L’aggressione, con esiti drammatici, subita da un tassista a Milano (finito in coma dopo essere stato picchiato per aver investito accidentalmente un cane) ha avuto come conseguenza la proposta-provocazione della Lega Nord di dotare i tassisti di strumenti di autodifesa quali spray antiaggressione e, al limite, armi da fuoco. «Non possiamo lasciar soli i tassisti, e non li lasceremo soli. Abbiamo fatto un bando per estendere l’ installazione delle telecamere sulle auto, ma ci vuole qualche strumento in più», dice il vice sindaco Riccardo De Corato che, come prima risposta, ha convocato un tavolo con i rappresentati di categoria per accogliere suggerimenti utili a migliorare la sicurezza degli operatori. E su questo Matteo Salvini, europarlamentare della Lega Nord, ha già le idee chiare: spray urticanti, sfollagente e corsie preferenziali per il porto d’armi. La risposta, ovviamente, non ha tardato a farsi attendere: «Non è accettabile», ribatte Giuliano Pisapia, «che Salvini strumentalizzi fatti, anche molto gravi, e pensino di trasformare Milano in un saloon del Far West. Anzichè armare i tassisti, dotiamo, a spese del Comune, i taxi di dispositivi automatici per chiamare le forze dell’ordine». Valerio Onida: «Guardiamoci dal favorire una deriva pericolosa verso una città-giungla, nella quale la sicurezza dei singoli sia affidata all’autodifesa individuale». «Credo siano irresponsabili e provocatorie le dichiarazioni del leghista Salvini, che trasforma un terribile episodio di cronaca in occasione di campagna elettorale» conclude Stefano Boeri. «Se la vita di un lavoratore conta meno di quella di un cane, allora dovremmo riflettere sullo scarso valore che Milano riconosce alla dignità di un uomo» conclude Raffaella Piccinni, presidente del Sindacato Autonomo di categoria. Raffaele Grassi, consigliere comunale dell’Idv a Palazzo Marino: «Sono un tassista anche io, ed è da anni che lancio insieme al sindacato l’allarme sicurezza. La proposta della Lega Nord? Assurda. Non si possono e non si devono armare i tassisti. È lo Stato che deve garantire che possano fare il loro lavoro tranquillamente. Il Carroccio parla parla, però poi i poliziotti in più a Milano non si sono visti. E Maroni è ministro dell’Interno…».
Beh, aggiungiamo noi, considerando che i tassisti girano già “armati” tutto il giorno con uno strumento ben più letale di una pistola (l’automobile), bisogna dire che la fiducia loro accordata dai politici di centro-sinistra è davvero scarsa…