Assoarmieri è la prima a opporsi alla bozza

Il presidente di Assoarmieri, Antonio Bana, ha risposto alla bozza di circolare che il ministero vorrebbe emanare per il “dopo catalogo nazionale”, esprimendo considerazioni fortemente critiche sul documento. Ecco il suo comunicato

 

Il presidente di Assoarmieri, Antonio Bana, ha risposto alla bozza di circolare che il ministero vorrebbe emanare per il “dopo catalogo nazionale”, esprimendo considerazioni fortemente critiche sul documento. Ecco il suo comunicato: “Come Assoarmieri e come presidente, mi sono già attivato nel respingere fermamente questa circolare che verrà discussa giovedì 9 febbraio 2012. Molto brevemente la nostra posizione si baserà sul fatto che la circolare va contro le Direttive europee, oltre che alle norme costituzionali italiane. Il grosso limite che il presente provvedimento manifesta è proprio questo: elimina di fatto la semplificazione sostituendo gli adempimenti formali che la legge intendeva eliminare con altri di identica portata, se non palesemente superiori come complessità e tempo necessario al cittadino per espletarli. Questo mette la circolare in contrasto diretto anche con la ratio espressa della legge 183, oltre che con l’ordine costituzionale delle fonti del diritto, vertendo in materia di attribuzione legislativa. Con riferimento al caso di specie, va rammentato che nessuno Stato comunitario possiede un catalogo nazionale, né “schede”, come come adesso si propone di chiamare l’abolito catalogo. Non può non essere preso nelle dovute considerazioni, il fatto che gli altri Stati membri ritengono che il controllo dei vari banchi nazionali sia sufficiente alla verifica delle potenzialità eventualmente belliche di un’arma. Siamo di fronte a una circolare, lo ribadisco, del tutto priva di rilevanza all’interno delle fonti del diritto, che andrebbe in questo modo a creare una sorta di catalogazione con diretti effetti giuridici, anche ai fini penali.

Nel momento in cui viene meno uno dei presupposti, ovvero quello della catalogazione, restano in vita tutti gli altri, quali il numero di matricola, il calibro, la punzonatura e quindi il controllo del Banco nazionale di prova.

L’abrogazione di un presupposto non crea, come sembra pensare erroneamente il Ministero, un vuoto legislativo che debba essere riempito con dei provvedimenti ministeriali, ma si limita a porre la nostra legislazione alla pari con quella degli altri Paesi europei. Queste sono solo alcune considerazioni di carattere generale ma di fondamentale rilievo, alle quali seguiranno le considerazioni tecniche già predisposte sui vari punti della circolare”.