Il banco di prova ha reso noti i dati dei collaudi dei primi dieci mesi dell’anno: recuperato il tracollo del primo lockdown, si chiuderà il 2020 in linea con l’anno precedente e le indicazioni sul primo trimestre 2021 sembrano incoraggianti
Tra le tante notizie negative dalle quali siamo quotidianamente bombardati sui contagi Covid, le chiusure di attività commerciali e in generale di incertezza per il futuro, un piccolo segnale di speranza e di cauto ottimismo è quello che ci vuole: ed è questo lo spirito con il quale il presidente del Banco nazionale di prova, Aldo Rebecchi, il direttore Emanuele Paniz e il vicedirettore Valter Piccoli hanno incontrato la stampa alla Fondazione Micheletti di Brescia, per esporre e commentare i dati relativi ai primi 10 mesi dell’anno per quanto riguarda i collaudi delle armi effettuati dal Banco, che rappresentano con notevole fedeltà l’andamento industriale del settore armiero italiano.
Il mese di ottobre 2020, in particolare, conferma il trend di risalita inaugurato con il mese di giugno (dopo sei mesi di forte contrazione), evidenziando un +38,53 per cento rispetto allo stesso mese del 2019 e il bilancio complessivo dei primi 10 mesi del 2020, rispetto ai primi 10 mesi del 2019, mostra un saldo passivo contenuto appena nel -3,83 per cento, che Rebecchi si dice tuttavia ottimista di annullare del tutto entro il 31 dicembre, eguagliando o addirittura superando di pochissimo il risultato 2019. “Considerando l’emergenza Covid che ha monopolizzato il 2020, si tratta di un risultato straordinario”, ha commentato Rebecchi, “che evidenzia come l’industria abbia saputo riprendersi con grande rapidità dopo i mesi di inattività forzata per il lockdown, ma anche come il Banco di prova abbia saputo gestire questa ripresa delle attività, rispondendo prontamente al picco di produzione con l’assunzione a tempo determinato di nuovo personale, con il ricorso agli straordinari e con la razionalizzazione ulteriore dei processi. Un altro elemento fondamentale è costituito dalla prosecuzione pressoché ininterrotta dell’attività avvenuta anche durante il mese di agosto e devo ringraziare personalmente le maestranze che hanno garantito il loro appoggio con grande spirito di collaborazione, rendendo possibile tutto questo”.
Con i dati attualmente disponibili, rispetto al 2019, nei primi 10 mesi del 2020 la produzione di fucili a 2 canne ad anima liscia (e canne sfuse) ha segnato un -6,44 per cento, che diventa un -16,48 per cento per i fucili a 2 canne con la prova per pallini in acciaio (Steel shot); flessione anche per i semiautomatici e pompa a canna liscia, con un -11,43 per cento, che diventa addirittura un -39,40 per cento per i fucili monocanna basculanti a canna liscia. Segno più per le pistole semiautomatiche (+1,27 per cento), per i revolver ad avancarica (+30,29 per cento) per le repliche a salve (+7,79 per cento) e per Express e combinati (+43,09 per cento).
Rebecchi ha anche reso noto le prime indicazioni di mercato, fornite dalle principali aziende del settore, relative al primo trimestre 2021: “si manifestano segnali di cauto ottimismo sulle richieste da parte del mercato, che ci consentono di iniziare l’anno con positività”.
L’approfondimento sul fascicolo di gennaio 2021 di Armi e Tiro!