Assoarmieri, Anuu migratoristi e Libera caccia Lombardia hanno presentato al Tribunale amministrativo regionale di Milano un ricorso contro la decisione di prefettura e regione. Chiesta la misura cautelare della sospensione dei provvedimenti impugnati
Assoarmieri, Anuu migratoristi e Libera caccia Lombardia hanno presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Lombardia per far dichiarare illegittima la sospensione dell’attività venatoria indirettamente derivata in Lombardia dall’applicazione del Dpcm 3.11.2020. Il ricorso chiede al Tar di dichiarare illegittimo il provvedimento con cui regione Lombardia ha sospeso tutta l’attività venatoria, provvedimento preso in base alla nota della prefettura di Milano che ha ritenuto la caccia non essere attività sportiva.
“Riteniamo che il DPCM 3.11.2020 nulla dica in merito all’attività venatoria”, precisano l’associazione degli armieri e le due associazioni venatorie, “consentendo espressamente in ogni caso l’esercizio di attività motorie e dell’attività sportiva svolta all’aperto in forma individuale. Poiché la caccia tutta intesa è una attività motoria svolta all’aperto in forma individuale, la nostra ferma convinzione è che la stessa sia consentita espressamente dal DPCM, per cui è erroneo quanto affermato dalla Prefettura e dalla regione Lombardia, il cui provvedimento per l’appunto appare illegittimo. Abbiamo chiesto la misura cautelare della sospensione dei provvedimenti impugnati, in modo che non vi sarebbe più alcun impedimento all’attività venatoria. Questo in quanto il tempo ordinario per la decisione del ricorso pregiudicherebbe senza rimedio i ricorrenti, in quanto alla fine di gennaio 2021 la stagione venatoria sarà terminata. Ci auguriamo che il Tar sappia esaminare la questione di diritto e dare una corretta qualificazione degli interessi in questione in quanto non esiste alcuna norma positiva che vieti l’esercizio della caccia anzi, a ben vedere, il DPCM, consentendo anche in zona rossa l’esercizio di attività motorie e di natura sportiva come sopra specificato, consente espressamente la caccia. Questo alla luce anche del fatto che la dottrina, la giurisprudenza e tutta la manualistica hanno sempre ritenuto la caccia una attività motoria e, quindi, assimilabile all’esercizio di natura sportiva”.