Con i dati del mese di novembre, i collaudi delle armi del Banco di prova hanno superato quelli dei primi 11 mesi 2019: la “rimonta” sulla debacle del primo semestre sembrava impossibile, ma invece…
Il presidente del Banco nazionale di prova di Gardone Val Trompia, Aldo Rebecchi (in foto), ha diffuso un comunicato nel quale conferma quelli che erano gli auspici ottimistici formulati meno di un mese fa, cioè che i dati del secondo semestre 2020 relativi al collaudo delle armi da fuoco (quindi direttamente legati alla produzione armiera italiana) sono riusciti a rimontare la profonda crisi del primo semestre, dovuta ovviamente al lockdown per l’epidemia di Coronavirus. “Alla fine del mese di novembre”, si legge nel comunicato, “il Bnp ha raggiunto e superato di qualche migliaio le prove effettuate nel 2019: 671.171 di quest’anno (primi undici mesi, ndr) contro le 667.123 dell’anno scorso (primi undici mesi, ndr), uno 0,61% in più. È un risultato molto significativo, realizzato nell’anno della pandemia, che ha colpito e ancora colpisce pesantemente il nostro Paese, risultato che viene confermato dall’andamento del lavoro nei primi quindici giorni di dicembre, il quale sta già segnando un ulteriore rialzo rispetto a un anno fa, migliorando ulteriormente la performance dovuta al forte rimbalzo produttivo di tutto il settore armiero italiano, soprattutto bresciano, in atto da giugno. La missione, quella del recupero di produzione, che sembrava impossibile è quindi diventata possibile. Il merito va soprattutto ai nostri produttori di armi sportive, storiche, da caccia e da difesa che, mantenendo inalterati i prezzi, anzi a volte riducendoli, hanno conservato intatta la loro capacità esportativa. Infatti oltre il 94 per cento della produzione è destinata ai mercati esteri. Parimenti, l’efficiente organizzazione del Bnp, che pure ha mantenuto inalterate le tariffe, ulteriormente migliorata sotto la qualificata regia del direttore Emanuele Paniz, dei suoi più diretti collaboratori, nonché la indispensabile collaborazione indistintamente di tutto il personale hanno consentito questo risultato. Confronto, collaborazione, condivisione, quindi partecipazione alle scelte sono state le parole chiave per raggiungere questo obiettivo, di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi. Sono le stesse parole invocate dal presidente Giuseppe Pasini per l’intera industria bresciana (imprese, sindacati e lavoratori). In questo anno orribile, con unità di intenti si è imboccato un percorso che, se mantenuto, può essere foriero di ulteriori soddisfacenti risultati. Grazie”.