] Vai alla gallery delle foto Nella Billennium, che sarà prodotta in numero limitato di 2.000 esemplari, sia in calibro 9×19 (per i mercati stranieri) sia in 9×21, la Beretta ha condensato tutto il meglio delle soluzioni tecniche adottate in questi anni sulle varie versioni della 92, oltre a una serie di lavorazioni degne di un’arma custom: il risultato è una pistola unica nel suo genere, che sarebbe un peccato rinchiudere in una fondina, una sofferenza vederla sparare decine di colpi sulle linee di un poligono e che, molto più probabilmente, finirà nelle bacheche di collezionisti di tutto il mondo. Sia chiaro: la Billennium è stata progettata e costruita per sparare e sopportare ogni tipo di “violenza”: il carrello è stato rinforzato, lo scatto è stato migliorato e le parti in acciaio sono state sottoposte a uno speciale trattamento per aumentare la resistenza all’usura. Ma visto che sarà prodotta in tiratura limitata, non è difficile prevedere che finirà soprattutto nelle mani di appassionati collezionisti. Confrontare la 98 Billennium con la più recente versione standard della serie civile della Beretta è veramente una “vigliaccata”: troppa la differenza, ma, forse, è il modo migliore per capire lo sforzo dei progettisti per creare un pezzo unico. Per fare ciò, è stato necessario “tradire”, almeno in parte, alcuni capisaldi del progetto iniziale. Quello più importante riguarda la scelta del materiale con il quale è stato costruito il fusto della Billennium: alla lega leggera è stato preferito il buon, vecchio acciaio, scelta un po’ in controtendenza, ma che raccoglie sempre il gradimento dei più esigenti appassionati di armi. La conseguenza più evidente della scelta dell’acciaio è il sensibile aumento del peso della pistola che dai 975 grammi (circa) a vuoto della 98 Fs è passato ai, circa, 1.250 della Billennium. I quasi 300 grami in più, però, sono stati ben distribuiti e la pistola non ha perso equilibrio. Anzi, le reazioni allo sparo, anche con cariche “allegre”, sono risultate ancora meglio controllabili, così come assai limitato è il rilevamento della volata. La lievitazione del prezzo non è causata soltanto dall’impiego dell’acciaio per il fusto, ma anche dalle caratteristiche del carrello adottato per la Billennium. Per consentire un impiego massiccio anche al tiratore sportivo, sulla Billennium è stato montato un carrello con il disegno di quello già utilizzato per le versioni Brigadier e Stock, con i fianchi rinforzati. Se l’ acciaio del fusto è il tradimento, uno strappo con la tradizionale organizzazione meccanica della serie 92/98 è senza dubbio anche lo scatto: la Billennium adotta la sola Singola azione, scelta “aristocratica” e che merita una riflessione. Lo scatto presenta una precorsa non cortissima, ma senza dubbio più pulita rispetto a quello che ci si aspetta da una Beretta. La pressione da esercitare sul grilletto non è certamente “match”, ma in questo particolare il miglioramento è stato sensibile. Non dobbiamo dimenticare chela derivazione è sempre quella di uno scatto progettato per un impiego militare. In compenso, sia il collasso di retroscatto sia la lunghezza delle precorsa possono essere regolati, grazie ai due grani visibili soltanto con la pistola disassemblata, senza, cioè, il carrello. I due grani sono posizionati nel castello, alla sommità della sede del caricatore, con il quale non hanno alcun contatto, visto che in posizione di massima regolazione arrivano a filo del castello. Tra tanti tradimenti, la Billennium non ha voluto dimenticare le sue nobili origini, riprendendo un particolare della prima serie della famiglia 92 (quella che agli inizi degli Settanta veniva identifica con la “S”), la leva-sicura al fusto (già adottata anche su 96 e 98 Stock), con la quale è stata sostituita la sicura-abbatticane sul carrello. Dopo la Singola azione, la Billennium fa l’ occhiolino alle system-Colt anche con la leva al fusto, che, nel caso della Beretta, è ambidestra e può essere inserita anche a cane armato. Questa operazione, grazie alle generose dimensioni della leva, riesce piuttosto istintiva. Sia il mirino sia la tacca di mira sono inserite sul carrello in un incastro a coda di rondine e utilizzano il sistema di collimazione dei tre punti bianchi, che consente una rapida e sicura acquisizione del bersaglio. La tacca di mira, inoltre, è regolabile micrometricamente, ma soltanto in derivazione. Per quanto riguarda l’eventuale necessità di una regolazione in altezza, la Beretta ha incluso nella dotazione della Billennium due fogliette di diversa altezza, che possono essere rapidamente sostituite. Non nascondiamo che la prova della Billennium in 9×21 ci ha creato parecchia attesa: dopo averla analizzata nei minimi particolari, la curiosità era tutta ricolta a verificare se le importanti modifiche apportate avessero finito per modificare l’atteggiamento allo sparo della super collaudata semiautomatica e soprattutto per migliorare le prestazioni balistiche della fuoriserie Beretta. In effetti, già a un primo contatto, è stata immediata l’impressione di essere alle prese con un’altra arma, soprattutto nel bilanciamento dei pesi: l’aumento ponderale risulta molto ben distribuito lungo tutta la pistola e non ha causato alcun fenomeno di appruamento della volata. [
] La prova a fuoco, con molte più foto, la trovate su Armi e Tiro di gennaio 2002. [
] Produttore: Pietro Beretta spa, via Pietro Beretta 18, 25063 Gardone Val Tromia (Bs), tel. 030/83.411, fax 030/83.41.421, www.beretta.it Modello: 98 Billinnium (92 Billinnium) Tipo: pistola semiautomatica Calibro: 9×21 (9×19) Impiego specifico: difesa personale e Tiro a segno Meccanica: chiusura geometrica a corto rinculo d canna, con blocchetto oscillante Alimentazione: caricatore bifilare Numero colpi: 15 Scatto: in sola Singola azione Percussione: cane esterno alleggerito Sicure: automatica al percussore; manuale sul fusto, inseribile anche con il cane disarmato Canna: sei rigature con andamento destrorso e passo di un giro in 250 millimetri Lunghezza canna: 125 mm Lunghezza totale: 217 mm Mire: tacca di mira micrometrica regolabile in derivazione, inserita in un incastro a coda di rondine (in dotazione due fogliette di diversa altezza); mirino fisso inserito in un incastro a coda di rondine Lunghezza linea di mira: 159 mm Altezza: 140 mm (senza caricatore) Spessore: 44,5 mm Peso: 1.250 grammi (senza caricatore) Materiali: fusto in acciaio trattato a base di nichel; canna in acciaio, cromata internamente; guancette in fibra di carbonio Numero del Catalogo nazionale: 12.823 (arma comune) Prezzo: 1.670,14 euro (Lit. 3.234.000), circa, Iva inclusa