Naturalmente a ranghi ridotti e seguendo rigidi protocolli di sicurezza al fine di garantire la salute dei lavoratori. Anche così si reagisce alla pandemia…
Nella provincia di Brescia per un mese 7 imprese su 10 sono rimaste ferme. Adesso si riparte, gradualmente, perché altrimenti pesanti danni economici si aggiungerebbero ai pesantissimi danni umani che il coronavirus ha provocato. Beretta, circa 800 dipendenti a Gardone Valtrompia (Bs), ha effettuato un’apertura con meno del 20% della forza lavoro (160 circa su 800 dipendenti) grazie a un decreto del prefetto, trattandosi di azienda strategica della difesa e a un protocollo siglato con l’Associazione industriale bresciana e i sindacati. Tale protocollo prevede il rilevamento della temperatura all’ingresso (con un sistema a visione infrarossa fornito dall’azienda biomedicale Copan group, nella foto) e la compilazione di un breve questionario informativo, l’uso di tutti i dispositivi di protezione individuali e del distanziamento tra i lavoratori, evitando gli assembramenti e sanificando con continuità gli spazi comuni. L’azienda valuterà, settimana dopo settimana se e come aumentare le presenze in fabbrica. Per il resto, e soprattutto gli incarichi di ufficio, farà ricorso maggiore allo smartworking, probabilmente anche cessato l’allarme pandemia.
Benelli armi di Urbino (Pu), azienda del gruppo Beretta con circa 320 dipendenti, riapre invece domani mattina, previa comunicazione al prefetto da parte del direttore industriale Paolo Viti, l’attività produttiva con il 20% dell’organico aziendale, al fine di consentire una ripresa graduale e in massima sicurezza per tutti i dipendenti. Erano già riprese le attività di spedizione e di manutenzione.
Tutte le attività lavorative previste, nei differenti reparti, saranno effettuate rispettando strettamente tutte le normative di sicurezza e di prevenzione al contagio da covid-19, previste dai Dpcm emanati dal governo e attuate dall’azienda già da metà febbraio. Chi ha potuto lavorare con smartworking da casa in questo periodo, continuerà a farlo, mentre l’azienda comunicherà direttamente, con almeno due giorni di anticipo, alle singole persone interessate, la necessità di recarsi allo stabilimento.