La recente acquisizione del gruppo Ruag Ammotec non è il punto di arrivo, quanto piuttosto l’ennesimo capitolo di una storia di uno sviluppo lungimirante, volto a mantenere l’azienda armiera più antica del mondo (e una delle tre più antiche tra le aziende in generale, a conduzione famigliare) al passo con i tempi e, anzi, proiettata verso il futuro. L’azienda della quale parliamo è Beretta holding, che per voce del proprio presidente e amministratore delegato, Pietro Gussalli Beretta, si è raccontata in un articolo pubblicato dal Sole24 ore anticipando in parte quelle che potrebbero essere le prossime mosse strategiche sul mercato.
“Il progetto è di fare crescere e consolidare il polo privato della difesa, un gruppo europeo familiare con origine italiana”, ha sottolineato Pietro Gussalli Beretta, “I principali Paesi, europei e non, oggi premono per avere sui propri territori produzioni della difesa e noi, dove possibile, intendiamo assecondare queste istanze. Il mercato della difesa fattura 350 miliardi a livello globale, la competizione è forte in tutti i segmenti e le dimensioni sono cruciali anche per la ricerca e lo sviluppo tecnologico. In questo contesto Beretta holding è un polo aggregatore e può fare leva sulla leadership mondiale nelle armi portatili leggere, nei prodotti ottici e nelle munizioni, I prossimi anni saranno determinanti nel nostro progetto di sviluppo”.
L’operazione di acquisizione di Ruag è stata commentata come “un’operazione trasformativa che consente a Beretta Holding di riequilibrare il peso sull’Europa dopo l’importante crescita e gli ingenti investimenti fatti negli Stati Uniti e di arrivare a circa 1,5 miliardi di fatturato e 6mila dipendenti, con un balzo dell’Ebitda a 300 milioni rispetto ai 216 milioni del bilancio appena chiuso. È la maggiore acquisizione nella difesa realizzata da un gruppo privato a controllo familiare e cambia le nostre prospettive di crescita. L’operazione, con il gruppo che manterrà tutti gli stabilimenti di Ruag Ammotec, è complementare sul fronte dei ricavi e dei prodotti: entriamo nel settore delle munizioni con un ruolo di leadership europea e possiamo sviluppare le vendite di Ruag Ammotec attraverso la nostra rete globale, con opportunità di crescita importanti in particolare negli Stati Uniti e nei mercati extra europei. Oltre alla complementarietà sulle produzioni c’è una grandissima opportunità di integrazione geografica: Ruag Ammotec è molto forte in Europa, noi negli Stati Uniti. Dall’aggregazione stimiamo circa 300 milioni di sinergie di fatturato entro la fine del 2025”.
Relativamente agli investimenti, “Beretta holding già prima dell’acquisizione aveva in programma di investire circa 280 milioni nei prossimi tre anni e mezzo e con la nuova acquisizione ci saranno progetti significativi in Europa e negli Stati Uniti: puntiamo a investire entro fine 2025 quasi 500 milioni fra ricerca e sviluppo, rafforzamenti tecnologici e ampliamenti produttivi. Vogliamo realizzare una nuova fabbrica di munizioni negli Stati Uniti, uno stabilimento da circa 60 milioni, ed è in corso una gara fra vari Stati per averlo nel proprio territorio”.
Relativamente alla possibilità di nuove acquisizioni “Bisognerà vedere che occasioni si presenteranno, anche alla luce del progetto della difesa europeo di cui si parla molto. Dopo aver integrato questa acquisizione nel gruppo saremo senz’altro interessati a esaminare altre operazioni. Quanto ai metodi per finanziarla la famiglia ha nel proprio cuore la crescita di Beretta holding e ci sono mille metodi per realizzarle. Siamo stati avvicinati più volte da investitori per una quotazione a New York. È un’opzione per il futuro ma in questo momento non ci stiamo pensando e saremo focalizzati sulla crescita industriale del gruppo”.