Confermata l’elezione di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti, emergono le prime dichiarazioni sul programma per il primo giorno da presidente in carica e per i primi mesi di mandato: confermate le restrizioni sulle armi
Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, il 46° dall’indipendenza. È anche, a quanto pare, il presidente più anziano che sia mai stato eletto, con i suoi 78 anni e il primo dal 1992 a battere un presidente al primo mandato.
Ovviamente i media si stanno interessando su quali saranno i suoi primi atti presidenziali, sia quelli del “primo giorno” sia quelli di breve periodo. Biden ha dichiarato, a proposito delle misure che intenderebbe prendere “il primo giorno”, l’intenzione immediata di aderire nuovamente all’accordo sul clima di Parigi, di invertire le scelte di Donald Trump in materia di norme ambientali e di salute pubblica e di “chiamare gli alleati di tutto il mondo per rassicurarli”, mettere in atto una strategia nazionale per il contenimento del contagio da coronavirus, rientrare nell’Organizzazione mondiale della Sanità, mettere fine al divieto di immigrazione da diversi Paesi a maggioranza musulmana, espandere i diritti per i richiedenti asilo latinoamericani.
Tra le azioni che annuncia come “rapide”, vi sono interventi sul mercato del lavoro e degli alloggi, sui diritti Lgbtq, sulla riforma del governo e, appunto, sul controllo delle armi, cosa peraltro che faceva parte del suo programma fin dagli esordi della sua candidatura.
Occorre tuttavia considerare che vi sono due ostacoli piuttosto importanti sulla sua strada: il primo è costituito dal Senato, nel quale i democratici a tutt’oggi non hanno una maggioranza; il secondo è costituito dalla Corte suprema degli Stati Uniti, la quale ha una schiacciante maggioranza repubblicana di 6 giudici su 9 e che potrebbe, di conseguenza, dichiarare incostituzionali le riforme di Biden su materie chiave quali, appunto, il secondo emendamento.