I numeri parlano da soli: nei primi dieci mesi del 2005, le vendite delle armi italiane sul mercato commerciale russo hanno avuto un aumento del 72% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (per complessivi 5,6 milioni di euro). Rispetto al 2003, la crescita è addirittura del triplo. Per incentivare i rapporti di collaborazione commerciale, la Fiera di Brescia ha concluso un accordo di cooperazione con Mapipo, l’associazione nazionale russa dei produttori e…
I numeri parlano da soli: nei primi dieci mesi del 2005, le vendite delle armi
italiane sul mercato commerciale russo hanno avuto un aumento del 72% rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente (per complessivi 5,6 milioni di euro).
Rispetto al 2003, la crescita è addirittura del triplo. Per incentivare i
rapporti di collaborazione commerciale, la Fiera di Brescia ha concluso un
accordo di cooperazione con Mapipo, l’associazione nazionale russa dei
produttori e rivenditori di armi sportive (e organizzatrice del salone Arms &
Hunting di Mosca). L’accordo di collaborazione verte su dieci punti
fondamentali, che possono essere riassunti in macro-capitoli: scambio di
informazioni, sinergie fieristiche, relazioni media, advertising e
comunicazione nei rispettivi Paesi, azioni congiunte per agevolare e promuovere
il settore. «La Russia», ha dichiarato Francesco Bettoni, presidente della
camera di commercio di Brescia e amministratore delegato della fiera di
Brescia, «è il sesto mercato per le esportazioni di armi sportive e da caccia,
superando la Grecia e subito dopo Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Spagna e
Germania. L’aumento delle esportazioni nel Paese servirà a compensare il calo
degli Usa, che assorbono da soli 82,7 milioni di euro, cioé il 50% delle nostre
vendite mondiali». Anche se, per il momento, le importazioni in Russia coprono
solo il 12% delle vendite, il mercato si sta allargando e vi è una crescente
attenzione per i maestri d’arma artigiani e le loro piccole imprese, in grado
di offrire prodotti esclusivi e di altissima qualità.